Andrea Signorini
INTERPRETAZIONE DEL CODICE DEGENERATO

 DEL RNA ALLA LUCE DELLA MATEMATICA BINARIA

"Una dimostrazione eseguita con eleganza è una poesia sotto ogni aspetto,
tranne che nella forma in cui è scritta." M. Kline



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Come è noto nel codice genetico, contenuto nelle molecole di RNA, le informazioni sono immagazzinate in un sequenza bidimensionale di quattro basi azotate (adenina, guanina, citosina, uracile) tra loro combinate attraverso dei "codoni" composti di tre basi consecutive. Le quattro basi, in combinazioni di tre, possono così specificare 64 messaggi differenti (4^3= 64) e quindi, in linea teorica, si può immaginare che ad ogni messaggio corrisponda un amminoacido. Tuttavia le prove sperimentali hanno dimostrato che in tutti gli esseri viventi (dai batteri all'uomo, dai virus alle rane) gli amminoacidi sono rappresentati normalmente da più triplette diverse, secondo la classica tabella di corrispondenza del codice genetico (vedi figura 1)


    Figura 1

Questa constatazione ha portato gli scienziati a introdurre l'uso dell'espressione "codice degenerato" (talvolta si usa l'espressione "codice ridondante") in luogo di "codice degli amminoacidi".
Tale apparente aberrazione ha indotto numerose speculazioni sull'origine e l'evoluzione del codice genetico. Il professor Aldo Fasolo dell'Univeristà di Torino scrisse, ad esempio, nel 1979:

"Il carattere degenerato  del codice degli amminoacidi e la costanza di due basi iniziali a codificare nelle diverse triplette lo stesso amminoacido (vedi l'alanina) ha fatto pensare che nelle fome primitive i codoni fossero formati dalle sequenze di due basi e servissero a codificare solo 15 dei 20 amminoacidi attuali. La terza base del codone avrebbe avuto lo scopo di 'punteggiatura' (una specie di virgola nel messaggio genetico). La comparsa di alcuni nuovi amminoacidi avrebbe successivamente imposto un ampliamento del codice  e l'uso della 'punteggiatura', come lettera del messaggio" (A. FASOLO, "Cellule viventi", Loescher editore, Torino,  1979, pp. 70  - 71).

A nostro avviso, al contrario, il cosiddetto "codice degenerato" è intrinseco alla natura stessa del codice genetico ed è spiegabile in rigorosi, quanto semplici, termini scientifici come cercheremo ora di dimostrare:

A tale scopo, in primo luogo, dovremo tornare ad esaminare la tabella del codice genetico (Figura n. 1), dalla cui lettura emerge che ognuno dei suoi quadranti costitutivi (ad esempio quadrato AA ovvero quadrato CB) ospita da uno a tre diversi amminoacidi codificati (per semplicità, in questa fase, fingeremo come amminoacido anche la sequenza "stop" di termine trasmissione). Utilizzando un criterio di natura arbitraria (che al termine di questa illustrazione apparirà tutt'altro che arbitrario) i quadrati che ospitano da due a tre sequenze di ammninoacidi rappresentano una classe omogenea a cui assegneremo la cifra binaria "1" mentre i quadrati che ospitano una sola sequenza di amminoacidi rappresentano una classe speculare a cui assegneremo la cifra binaria "0".

Applicando questo criterio "arbitrario" la tabella del codice genetico si trasformerà nel modo seguente (Figura 2):
        LINEA DB, CA = 01

Figura 3
Codone
Codice Universale
Codice inusuale
Organismo / mitocondri
UGA
STOP
Try (è reso anche come con la sigla "Trp")
Mycoplasma, Spirplasma, mitocondri di molte specie
CUG
Leu
Thr
Mitocondri di lievito
UAA / UAG
Stop
Gln
(Tetrahymena, Paramecio), Acetabularia
Ad occhio attento il caso del RNA mitocondriale dei lieviti può tuttavia apparire una sconfessione della teoria appena esposta del "codice entelechico". La tabella binaria del codice genetico del RNA mitocondriale dei lieviti appare, infatti, in maniera differente (figura 4) rispetto a quella del "codice entelechico" individuato in figura 2:






A
B
C
D
A
1
0
1
1
U
C
A
G
B
1
0
1
0
U
C
A
G
C
1
0
1
1
U
C
A
G
D
0
0
1
0
U
C
A
G


Tuttavia, a nostro avviso, il caso del RNA mitocondriale dei lieviti non scalfisce la validità della nostra teoria del "codice entelechico" in quanto:

a) situazioni come quelle del codice genetico del RNA mitocondriale dei lieviti sono casi quasi unici in tutto il mondo vivente (ed, infatti, lo stesso codice genetico nucleare dei lieviti si comporta secondo le regole individuate nel  nostro  "codice entelechico"). Il codice genetico universale e quasi tutti gli altri casi di codici genetici inusuali seguono pedissequamente il modello da noi proposto in figura 2. Ciò conferma che il "codice entelechico", da noi proposto, è il modello naturale e primitivo;
b) anche nel caso di organismi viventi (alcune rare specie di batteri) che codificano amminoacidi diversi da quelli previsti nel codice universale, il modello del codice entelechico risulta rispettato (UGA codifica la selenocisteina anziché stop e UAG la pirrolisina anziché stop; in entrambi i casi i quadrati orizzontali AC e AD della "tabella binaria" continuano a corrispondere a "1");
c) il "codice entelechico", in quanto tale, è solo il "codice primitvo" del vivente e, dunque, rappresenta un modello privilegiato, una via maestra per l'intero mondo vivente che, tuttavia, non impedisce l'evoluzione verso nuovi modelli difformi da quello indicato in questa ricerca. 

(**) I quadrati BB, BC e CB, CC, essendo posti in posizione centrale nella tavola binaria, risultano particolarmente protetti da possibili aberrazioni. Il che non esclude che, almeno in linea teorica, anche questi quadrati possano essere soggetti ad aberrazioni. I quadrati CB e CC, in particolare, appartengono ad una linea la cui configurazione binaria è del tipo 1101 (da destra verso sinistra) e, dunque, sono più facilmente assogettabili di BB e BC ad eventuali aberrazioni. Il nostro candidato ideale per una davvero rarissima aberrazione di un quadrato centrale ci pare, comunque, CC dato che ha già una configurazione di tipo "1".

Altre informazioni cliccando sotto: http://it.geocities.com/kenoms3/amminoacidi.html