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PICCOLO
VOCABOLARIO
RUSTICO FOSSATESE Fossato è una piccola
località in Provincia di Prato e costituisce l'Alto Reno
Pratese. Attualmente a Fossato si parla un tipo di dialetto che
può essere complessibvamente classificato tra i
dialetti montani dell'area pistoiese come attestato
anche da studiosi come Daniele Vitali e Giancarlo Jori. Tale situazione
linguistica è
addebitabile al fatto che la località dipende ecclesiasticamente
tutt'oggi dalla diocesi di Pistoia e,
durante il medioevo, fu possedimento del Comune di Pistoia. Da alcuni
elementi è tuttavia
possibile immaginare che in passato a Fossato si parlava un dialetto
simile a quelli sambucani con forti
influenze emliane, a testimoniare questo passato restano alcuni relitti
toponomastici (ad esempio
il “Poggio di Valigella” in luogo di un più tipicamente
toscano “Poggio di Vallicella”. Questo
toponimo mostra infatti degiminazione di -ll- e sonorizzazione di K)
nonché alcuni documenti
storici (ad esempio i Capitoli di Fossato del 1592) nei quali compaiono
elementi linguistici tipicamente
gallo italici (ad esempio uso di “e chiusa” in luogo del dittongo “ie”,
sonorizzazioni di consonanti
intervocaliche, degiminazione consonantica, etc.).
ARIVONNO = arrivarono
BABBO = padre. Dal latino parlato babbum BAGIOLI / BAGGIOLI = mirtilli. Dal latino baccam BALLOTTO = castagna lessata con la buccia. Da una voce longobarda balla (palla) forse incrociata col latino "balanum" (ghianda) BATTOLA = asta sagomata in legno che si alza e abbassa col girare della macina del mulino BIGA = cumulo rotondo formato da "manelli" di grano (dal longobardo biga > mucchio) BIOTE = zolle di terreno prese con la zappa e sistemate intorno alle carbonaie. Dal gotico blauths > nudo. Il Caroci ricorda anche una variante "piote" (E. CAROCI, "Il virgulto di castagno", Mauro Traverso Editore, Gavi, 2003, p. 119) che deve essere influenzato in qualche modo dalla antica lingua longobarda dato che mostra la seconda mutazione consonantica (zweite Lautverschiebung) anche se il termine longobaro per 'nudo' è blauz BOTTICELLA = rospo (in Alto Reno e nel pistoiese si usa 'botta' mentre la forma "botticello" (al maschile) indica in alcune realtà della nostra zona di interesse il girino di rospo). Da un germanico "butta" secondo la lezione di Giacomo Devoto BRANCO = nell'espressione "fare branco" (uando due o più famigle mettevano insieme le loro pecore ed una di esse provvedeva a pascolarle tutte) . Da branca (voce tardo latina citata in opere di Sant'Agostino) col significato di zampa BRASCE = brace (da longobardo bras > brace). Secondo una antica tradizione fossatese dal fuoco di Natale (vedi il paragrafo "tradizioni") le donne prendevano della brace per accendere il fuoco l'indomani mattina perché avrebbe portato bene per la famiglia nell'anno sucessivo BROCCA = recipiente di rame con manico di bronzo (da un latino parlato broccam > utensile con becco) BROCCIONI = Maremmani originari di Fossato che tornavano in paese per passare i mesi estivi BRUSCA = spazzola (dal germanico brust > spazzola). Il passaggio del nesso ST a SK è tipico nella penisola italiana e nella nostra area di interesse (es: Staffal > Scaffaiolo) BURISTIO = un tipo di insaccato (da confrontare con blutwurst > sanguinaccio) CA(S)CIO = formaggio. Dal latino caseum CALARESI = varietà di castagne particolarmente adatte per fare le caldarroste CANICCIO = detto anche seccatoio. Edificio a due piani diviso da un graticcio di listelle di castagno dove le castagne venivano messe a seccare secondo un procedimento illustrato nel Dizionario Pavanese di Guccini (F. GUCCINI, "Dizionario del dialetto di Pavana", Nueter- Pro Loco Pavana, Pavana Pistoiese, 1998) alla relativa voce CASTAGNACCIO = a Fossato il termine viene usato per indicare i necci (una piccola focaccia di farina di castanga cotta fra piastre dette 'testi') CIGARE = strillare del maiale CIPPADELLI = boleto buono. Da ceppo > tronco d'albero CIUCO = asino. Forse voce onomatopeica propria del sibilo e probabilmente del raglio dell'asino (ciu... ci) COPPA = salume fatto con la testa e il collo del maiale. Da confrontare col tedesco kopf ENNO = sono ("E che c'ento io...? L'enno faccende da donne") FORA = forra / corso d'acqua (dal germanico furha) GHIRIBIZZO = idea bizzarra, capriccio improvviso (rapportabile a due termini alto tedeschi: krebiz (gambero) e bizzo (morso)) GRIFALI = barbagino. All'origine del termine potrebbe esserci il longobardo "grifan" (afferrare) per tramite di grinfia (mano). Questo fungo, infatti, ricorda vagamente una mano ad artiglio ITICE = gabinetto. Dal latino 'licet' > è permesso LATTONZOLI = maialini piccoli LETICATO = litigato LEVARE = Detto del raccogliere (levarele patate > raccogliere le patate). Latino levare, da levis = leggero LOPPA = la pula del grano (dal germanico schlapp (floscio)) MANRITTO = il contrario di mancino MIGLIACCIO = in italiano è il castagnaccio (nel dialetto di Fossato il vocabolo castagnaccio indica i necci). Da latino miliaceus (fatto col miglio). In area pistoiese e in Alto Reno il termine migliaccio indica, generalmente, undolce che ha fra i suoi ingredienti il sangue di maiale MOLARI = varietà di castagne MOLENDA = quota lasciata al mugnaio del prodotto macinato (dal latino molere = macinare) MONDOLINE = castagne pulite dalla prima buccia e lessate in acqua con un pizzico di sale e, talvolta, semi di finocchio. Dal latino mundus > pulito NIDIO = nido NOVELLE = fiabe per ragazzi OVOLI = funghi. Dal latino ovum PACCIAME = fogliame lasciato a decomporsi. Di origine onomatopeica (pac'... pac') PAIOLO = recipiente in rame con manico arcato che si appende al gancio della catena del camino. Dal latino parlato pariolum di origine celtica PENNATO = arnese da taglio usato nelle operazioni roncigliatura. Forse dal latino pennatus POLE = può RABBUFFI = rimprovero. Da un tema onomatopeico "buff" esprimente il soffiare incrociato con "baruffa" a sua volta derivato dal longobardo birhoffian (schiamazzare) attraverso un procedimento di paraetimologia popolare (es: "foresta lussuriosa" per foresta lussureggiante, "cotone idrofobo" per cotone idrofilo, "Heidi" (da leggere 'aidi') per AIDS, etc. e, nel nostro caso, "rabbuffa" per "baruffa"). RAPAZZOLA = rudimentale giaciglio dei tagliaboschi e carbonai. Secondo alcuni trattasi di voce pistiese e altorenana importata dalla Maremma RETE = attrezzo con il quale si legano materiali come fieno e paglia per trasportarne in notevole quantità ROCCA = arnese per filare a mano. Da un germanico e gotico rukka. Il termine germanico "rok" (destino, fato) è rapportabile a rukka (arnese per filare a mano) dato che le tre Norne della mitologia nordico - germanica filano il destino di ciascun uomo né più, né meno, di quanto non facciano le tre Parche mediterranee RON(S)CIGLIATURA = operazione intesa ad eliminare tutte le erbacce cresciute attorno ai castagni attraverso l'uso di una falce a mano e di un pennato. Dal latino runcare > sarchiare, dissodare ROSTE = trincea scavata lungo i castagneti per impedire alle castagne di ruzzolare a valle. Dal longobardo hrausta (fascio di frasche) ROVENTINI = piccole frittele fatte col sangue di maiale aromatizzate con uva passa, buccia di limone e / o buccia di arancia. Dal latino rubentem > rosseggiante RUSPOLA = sorta di piccolo rastrello usato per smuovere ricci e foglie e scoprire i frutti del castagno. Dal latino ruspare > scavare, frugare SANGUINACCIO = sorta di frittata fatta col sangue del maiale SCAFFA = riparo naturale offerto dalle rocce (dal longobardo skaf > palchetto, stipo) SCIABORDARE = agitarsi. Il Carocci ricorda un certo Ettore del Peraldaccio detto "Sciaborda" per il suo "modo straripante di parlare di gestire di cantare di ambulare" (E. CAROCI, "Il virgulto di castagno", Mauro Traverso Editore, Gavi, 2003, p. 67). Si tratta di voce germanica pervenuta attraverso il francese seguendo un complicato percorso: franco bord (asse, tavola) > francese antico bord > italiano bordo > bordo + sciacquare = sciabordare. SECCATOIO = lo stesso che caniccio SPILLO = strumento usato per uccidere il maiale, si tratta di uno spillone di acciaio lungo circa 30 cm molto robusto e molto acuminato. Probabilmente dal latino spina STAIO = misura usata per i cereali. Dal latino sextarium (sesta parte di una misura) STOLLO = palo del pagliaio (dal longobardo stoll > puntello, palo, sostegno) STRIZZA = paura. Dal latino strictus, participio passato di stringere SUGNA = grasso ricavato dalla cotenna della parte molle del ventre del maiale (latino axungia > 'axis' asse + ungere) TESTI = piastre rotonde di pietra dura usate per fare i necci (detti 'castagnacci' nella parlata di Fossato). Dal latino testu > coperchio di terracotta, vaso di terra TOPPO = il tóppo (con o chiusa) è un pezzo di tronco di castagno giovane utilizato per la "pestatura" delle castagne (Da una radice germanica latinizzata del tipo *tapa (vedi C. TAGLIAVINI, Le origini delle lingue neolatine", Patron, Bologna, 1999, p. 309)) TRAMOGGIA = recipiente che viene riempito di materiale e che serve ad alimentare i mulini TRESPALO = arnese che serve a contenere i necci detti 'castagnacci' a Fossato). Da un latino volgare trespulus. Esiste anche la variante 'trespolo' TROGOLO = trogo (dal longobardo trog = vasca) VANGA = vanga (termine germanico già presente in autori latini come Palladio) VASSOIE = sorta di grande vassoi usati per mondare le castagne dalla zanza. Dal latino vas (vaso) + missorium (piatto) ZANZA = buccia interna delle castagne. Dal latino sampsa ZEPPA DI FERRO = cunei realizzati appositamente allo scopo favorire il taglio di grossi tronchi (dal longobardo zippa = estremità appuntita, cuneo) ZIBIBBO = uva passa. E' voce araba (zabib) ZIPOLO = legno dritto e appuntito utilizzato per realizzare dei fori nelle carbonaie al fine di assicurare al suo interno una adeguata aerazione (dal longobardo zippa = estremità appuntita, cuneo) ZUFOLO = sorta di flauto piuttosto primitivo ottenuto dai virgulti del castagno. Altri strumenti musicali, tutti piuttosto primitivi, ottenuti dai virgulit del castagno erano le trombette e le cornamusole |