il dialetto di Rocca Pitigliana
 (contributo di Franco Piacentini dell'Associazione Gente di Gaggio)


ALCUNI VOCABOLI DEL DIALETTO DI ROCCA PITIGLIANA

Fonte Gente di Gaggio n. 30 del dicembre 2004


Si tratta di un estratto di alcune delle voci citate in un articolo pubblicato nel numero 30 di Gente di Gaggio alle pagine 72 – 80. Dalla lettura degli esempi riportati emerge chiaramente come nel dialetto locale il contributo toscano al dialetto locale sia da considerarsi quasi del tutto assente (con poche eccezioni come frusà per caldarrosta (pistoiese frugiata)).

E' da osservare come Rocca Pitigliana si trovi, ormai nell'estremo settore settentrionale dell'Alto Reno, là dove più forte si fa sentire l'influenza della città felsinea.

n.b.: poiché l'edizione di Gente di Gaggio non è stata attenta a riportare il vocalismo lungo nelle parole si è deciso di trascurare completamente le accentazioni

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Alseja = liquido di lavaggio usato nel bucato con l'impiego di cenere (vedi bolognese alsii = liscivia)

Arela = strisce di legno usate nei canicci (vedi bolognese arela = tessuto di canne usato in edilizia)

Ascher = desiderio ardente di rivedere una persona (vedi pistoiese aschero = desiderio ardente, nostalgia. In passato la voce era conosciuta anche a Bologna)

Asiv = inappetente

Barbisa =muschio (vedi bolognese barbiis = peluria della muffa)

Borda = sorta di essere mostruoso (vedi il pavanese Borda di identico significato)

Bregla = scheggia di legno (da confrontare col pavanese sbreggola (scheggia di legno lunga e sottile) e col pistoiese sbreccare (oggetto malandato) tutti di origine longobarda)

Buferla = spola usata nella tessitura a mano

Calzeder = secchio di rame utilizzato per attingere e conservare l'acqua potabile di pozzo (da confrontare col bolognese calzaider = secchio. Si tratta di un bizantinismo)

Catober = oggetto di poco conto (da confrontare con il bolognese catobba = cappello alto da uomo)

Cavodn = alare (come in bolognese. In pistoiese è presente la voce capitone con identico significato)

Corbel = cesto per il trasporto della frutta (come in pistoiese il corbello)

Corga = grosso cesto per trasportare foglie, fieno, etc. (come in bolognese)

Dindola = altalena per bambini

Eib = contenitore scavato in arenaria per contere il liquido (si tratta di un bizantinismo). Per l'alimentazione del maiale il contenitore si chiama (con un longobardismo) trog (vedi pistoiese trogolo)

Galiga = trapano per praticare buchi nel legno (come in bolognese)

Groot = terreno con forte pendenza e che non può essere coltivato (cfr. il pistoiese grotto). Da notare come anche il curatore dell'articolo di Gente di Gaggio riporti la vocale lunga “oo”

Intrepel = intalcio

Loveda = cibo

Pataja = parte della camicia che normalmente resta all'interno dei pantaloni (vedi il bolognese pataaja di pressoché identico significato)

Sprela = raggio di sole

Stramm = foraggio essicato (come il bolognese straam)

Truvel = piccolo trapano per forare il legno (come in bolognese)

Zacla = schizzo di fango nel vestito (come il bolognese zaacla)

Zniss = piccole braci sopite e seppellite nella cenere


UN ESEMPIO DEL DIALETTO LOCALE (DA GENTE DI GAGGIO - DICEMBRE 2005)

E sôl e l’ōra

Ai avî da stē a savê che un dé l’ōra e e sôl i cmenzipiénn a tarabeschē: ũ e vrêva èser pió forzût ed cl ēter, acsé i dezidénn ed fē al brâza.
    A n bèl momẽt i vdénn un viażadôr a pê ch’l agnîva avẽti tótt intabarà int la caparèla. I dû aventôr i s méssen a d acōrd che e più potẽt e srê stà quĕll ch’l avéssa fât in mōd e manêra ed cavē d’indòs la caparèla ae plegréĩ.
    L’ōra la cmenzipiŏ a tirē cŏ tótta la sô fōrza, ma pió la tirêva e pió e viażadôr e se strichêva int la sô caparèla; tẽt che, ala féĩ, la s dezî
§ de §métter ed tirē.
    E sôl alôra e s alvŏ in piẽ zêl, e dŏp a pōc e viażadôr, ch’l avêva un chēld e
§agerà, es cavé d’indòs la caparèla.
    L’ōra la fó acsé ubligà a tōla pêrsa e arcgnósser che e sôl l êra pió potẽt int èser stà pió birichĩ.

Il vento di tramontana e il sole

Si bisticciavano un giorno il vento di tramontana e il sole, l’uno pretendendo d’esser più forte dell’altro, quando videro un viaggiatore, che veniva innanzi avvolto nel mantello.
    I due litiganti convennero allora che si sarebbe ritenuto più forte chi fosse riuscito a far sì che il viaggiatore si togliesse il mantello di dosso.
    Il vento di tramontana cominciò a soffiare con violenza; ma più soffiava, più il viaggiatore si stringeva nel mantello; tanto che alla fine il povero vento dovette desistere dal suo proposito.
    Il sole allora si mostrò nel cielo; e poco dopo il viaggiatore, che sentiva caldo, si tolse il mantello. E la tramontana fu costretta così a riconoscere che il sole era più forte di lei.

ALTRE INFORMAZIONI ALLA PAGINA: http://www.bulgnais.com/dialprov.html



TROVATO IN RETE SU ROCCA PITIGLIANA: SÒ DA TAVLA AN SE STÀ MAI SE LA BOCA LA 'N SÀ 'D FORMAI (traduzione SU DA TAVOLA NON CI SI ALZA MAI SE LA BOCCA NON SA DI FORMAGGIO). Inviato da Franco Piacentini (Rocca Pitigliana frazione di Gaggio Montano nell'alto Appennino bolognese).

LONG A LA VIA S'AIOSTA LA SOMA ( LUNGO LA VIA CI SI AGGIUSTA IL CARICO IN SPALLA = IL TEMPO GIOCA A FAVORE DELLA SOLUZIONE DEI PROBLEMI). Inviato da Franco Piacentini (Rocca Pitigliana frazione di Gaggio Montano nell'alto Appennino bolognese).

http://xoomer.virgilio.it/hqsgia/Emilia%20Romagna.htm

"Se tle da to in te cul ech e veent et leva la stanela" Traduzione letterale: se devi (è destino di) prenderlo nel sedere anche il vento (è contro di te) ti solleva la sottana. Segnalato da Franco Piacentini di Rocca Pitigliana frazione di Gaggio Montano (Alta valle del Reno) Bologna

"Chi l'intènd e chi l'intèrza e chi l'intènd a la travèrsa"

Traduzione letterale: C'è chi capisce correttamente, chi non vuole capire ed ostenta polemica ed infine chi capisce il contrario di ciò che è stato detto.

Segnalato da Franco Piacentini di Rocca Pitigliana frazione di Gaggio Montano (Alta valle del Reno) Bologna

http://xoomer.virgilio.it/hqsgia/Detti.htm



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