per vedere la toponomastica germanica in area urbana pistoiese  clicca qui

per vedere altra toponomastica germanica in provincia di Pistoia  clicca qui

Per tornare alla pagina sui longobardismi e i germanismi nel pistoiese e nell'Alto Reno clicca qui

______________________________________________________

DEI TOPONIMI RILEVATI IN QUESTA RICERCA SOLO UNA PICCOLA PARTE PUO' ESSERE RICONDOTTA DIRETTAMENTE AI TEMPI DEI LONGOBARDI E DELLE ALTRE POPOLAZIONI GERMANICHE. NELLA MAGGIOR PARTE DEI CASI QUESTI TOPONIMI TESTIMONIANO SEMPLICEMENTE CHE PAROLE OD ANTROPONIMI DI TIPO GERMANICO HANNO CONTINUATO AD ESSERE UTILIZZATI PER DARE UN NOME AGLI ELEMENTI DELLA GEOGRAFIA LOCALE. SEGNALIAMO INOLTRE CHE IN QUESTA PAGINA SONO RIPORTATE ANCHE ALCUNE DEDICAZIONI SANTORIALI

_______________________________________

ALCUNI TOPONIMI LONGOBARDI IN AREA PISTOIESE PUBBLICATI NELL'ARTICOLO "Fra Ramini e Vicofaro" DI MARIA GIOVANNA ARCAMONE

Fonte: AA.VV., "Pistoia e la Toscana nel Medioevo", Società Pistoiese di Storia Patria, Pistoia, 1997, pp. 9 ss.

Monastero della Sala in Ciliegiole = "dal germanico sali > it. sala ' costruzione ad un unico grande vano, utilizzata originariamente come centro per lo smistamento di derrate"

Trogoli = "germanico troga > italiano trogo 'trogolo, truogolo': sono ancora testimoniati diversi 'Troghi', per esempio Fonte ai Troghi in Val d'Agna, e diversi 'Trogoli': come gora, anche questa voce vive nel lessico comune, seppure nella forma diminutivale trogolo / truogolo"

Catri = "germanico gatra > italiano 'cancello': nell'area pistoiese sono testimoniati Catri presso Canapale lungo il torrente Brana a sud - est della Città ed il diminutivo Catrello in Val d'Agna"

Cafaggiolo = "germanico gahagjan > italiano 'cafaggio' (proprietà recintata): nella campagna e nella collina pistoiese sono testimoniati diversi Cafaggio e diversi Cafaggiolo"

Croce di Gora = "germanico wora > italiano gora (canale): nella microtoponomastica cittadina occidentale Gora dà tuttora il nome a diversi luoghi contigui, per esempio Fosso di Gora e Barbatole, Via di Gora e Barbatole, Croce di Gora, etc."

Ramini = "piccola località nel Comune di Pistoia, dal cui centro dista quattro chilometri in direzione sud" si tratta di voce germanica da collegare al pescietano Aramo: "Nella valle pistoiese della Pescia maggiore esiste tutt'ora ed è ben documentato da oltre mille anni il toponimo Aramo, a proposito del quale è stata già avanzata la proposta che si tratti di voce di origine longobarda. Aramo, che non è possibile spiegare attraverso il latino, può invece ragionevolmente rappresentare una delle possibili romanizzazioni del composto germanico harja + haima (postazione dell'esercito, luogo dove si è insediato il gruppo in armi, accampamento) ...Ramini potrebbe [così] essere interpretato come forma derivata da un precedente Aramo"

Vicofaro = Località ad Ovest di Pistoia e quasi inglobata in essa. "Secondo l'ipotesi del Chiappelli, il primo elemento sarebbe il latino 'vicus', mentre il secondo elemento sarebbe non latino, ma germanico; si tratterebbe infatti della ben nota voce longobarda 'fara'. Questa tesi verrebbe indirettamente confermata dal gran numero di prove della presenza longobarda tutt'intorno alla Pistoia altomedioevale, oltre che a Vicofaro stesso, dove risulta abitare fra l'altro proprio il Comes Cunerad (si veda sopra il documento dell'anno 923)" . E' probabile che, in passato, toponimi formati dalla parola "fara" fossero più numerosi (cfr. P.GRIBAUDI, "Sull'influenza germanica nella toponomastica italiana", Società Geografica italiana, Roma, 1902, pp. 8 -9). Circa l'origine del termine fara (che in longobardo designava la stirpe) è da segnalare come Jacob Grimm ritenesse valida una etimologia da un presunto *fisan (generare) mentre già alla fine dell'800 s'impone anche tra i non addetti ai lavori una etimologia collegata a fahren: "Tra i Longobardi e i Burgundi troviamo, come abbiamo detto, fara, che Grimm fa derivare da un'ipotetica radice fisan, generare. Io preferirei ritornare alla derivazione più evidente di faran, fahren, cioè camminare, viaggiare, ritornare, come designazione di un reparto compatto nella marcia migratoria, naturalmente composto di consanguinei; designazione che nel corso della migrazione plurisecolare prima verso est e poi verso ovest, passò poco per volta alla stessa unione gentilizia" (F. Engels, "L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello stato", Editori Riuniti, Roma, 1986, p. 166).

ALTRI TOPONIMI GERMANICI RINTRACCIATI IN UNA GUIDA DELLA VALDINIEVOLE

Fonte: S. TAMBORINO - M. DI COLBONI, "La Valdinievole e i suoi colli", Diple, Firenze, 2003

Lamporecchio = "confermando l'ipotesi che il toponimo derivi da Lamprek, piuttosto che da lampone come credeva il Pieri, o ancora da emporicolum, cioè piccolo emporio" (p.52). Sul lato opposto del Padule di Fucecchio si trovava il Vico Wallari che deriva il suo nome da un tal Wallario (cfr. E. COTURRI, "Lamporecchio dalle origini all'età comunale", Società Pistoiese di Storia Patria, Pistoia, 1987, p. 5)

Porciano = il nome sembra rimandare ad un paedia romano, ma considerato che la prima attestazione risale al XIII secolo in relazione ad una "cappella Sancti Georgii" (Santo caro ai longobardi) è presumibile supporre una origine dal tradizionale allevamento dei maiali tipico delle popolazioni longobarde

Montecarlo = deve il nome a Carlo di Boemia imperatore del Sacro Romano Impero: "... Edificavimus castrum pulchrum cum oppido muris vallato in cacumine montis, qui distas decem miliaribus a Luca versus Vallem Nebule et imposuimus ei nomen monsKaroli". In realtà il Comune di Montecarlo è in provincia di Lucca, ma anche in provincia di Pistoia esiste almeno una "Via di Montecarlo" a Pescia

Vivinaia = "Il castello ed il borgo di Vivinaia hanno origini remote ed assai oscure ...il fortilizio fu probabilmente fatto costruire dai Goti alla caduta dell'Impero Romano ed ebbe una notevole importanza all'epoca dell'invasione longobarda" (p. 104)

Monte a Pescia = come altri toponimi del tipo "Pescia" (tra cui alcuni idronomi) sembra derivare "da una voce longobarda che ha il significato di torrente, rivo" (p. 147). Per la zona di Pescia la guida di riferimento riporta che "qualche forma di colonizzazione e di bonifica deve esserci stata con i Longobardi, se dobbiamo affidarci alla toponomastica" (p. 146). Da osservare la presenza nel vicino territorio lucchese, e a pochi chilometri dalla provincia di Pistoia, di una località di Altopascio che discende dal longobardo "Þeudo-bakiz" (= rio demaniale) secondo la lezione della Nicoletta Francovich Onesti (Filologia germanica, Carocci, Roma, 2002, p. 149).

Pescia di Collodi = E' uno dei vari idronomi che presenta il tipo "pescia". Come ricordato alla voce precedente è da ricondurre a una voce longobarda storpiata e, precisamente, a Bakiz (corso d'acqua). Allo stesso tipo appartiene il toponimo fiorentino Altopascio ed altri toponimi toscani (cfr. N. FRANCOVICH ONESTI, "Vestigia longobarde in Italia", Roma, 2000, p. 123).

Uzzano = "Alcuni fanno derivare il toponimo ad un comandante longobardo, Uzzo, altri al latino urere, bruciare" (p. 195). A favore di una possibile origine germanica testimonia il toponimo Guzo > Uzzo citato da Natale RAUTY a pagina 23 del suo "Vicende storiche del pistoiese nel medioevo" (Società Pistoiese di Storia Patria, Pistoia, 1982). La forma Guzo, infatti, potrebbe essere ipocoristica di Uguzzo o di altri nomi germanici

ALCUNI TOPONIMI LONGOBARDI E GERMANICI RISCONTRATI OSSERVANDO LA "CARTA DEI SENTIERI E DEI RIFUGI (1:25.000) DELL'APPENNINO BOLOGNESE E PISTOIESE" (EDIZIONI MULTIGRAPHIC - FIRENZE) E LA "CARTA TURISTICA E DEI SENTIERI DEL COMUNE DI SAMBUCA PISTOIESE E DINTORNI (1:25.000)" (EDIZIONI MULTIGRAPHIC - FIRENZE). Si è escluso dalla verifica Sambuca Pistoiese e Granaglione (perché considerati nella verifica dei relativi Dizionari Toponomastici comunali) nonché i territori non rientranti nel nostro ambito di ricerca

Rio Franchino = Idronomo posto tra Abetone e Cutigliano. Il toponimo probabilmente è germanico come l' analogo Calinfranco presso San Pellegrino al Cassero (per Calinfranco vedi Mastrelli)

Gualberto = Toponimo ubicato nei pressi del Poggio della Doganaccia. Trattasi di antrotoponimo germanico

Stalla Pertini= Toponimo nei pressi del Fosso Pertini. Il tipo Pertini (più noto come cognome piuttosto che come toponimo) è di origne longobarda. Anche il termine stalla (molto diffuso nella toponomastica pistoiese) è di origine germanica ed è attestata fin dall'età medioevale (cfr. Stalle nel 1299 a Massa e Cozzile)

Fosso Pertini = Idronomo subaffluente del Torrente Volata. Per il significato vedi alla voce precedente

Catro = Toponimo posto tra Lizzano Pistoiese e Poggio Fratone. Da gatero (porta della siepe). I toponimi del tipo catro sono rintracciabili anche in documenti medioevali come Catrogottoli a Larciano testimoniato fin dal 1326 (G. BERTI, "Larciano dalle origini all'età medioevale", Società Pistoiese di Storia Patria, Pistoia, 1987)

Forra = numerosissimi esempi (Forra la Motta, La Forra, Forra del Teso, Forra Morta, Forra di Crezia, Forra Stella, etc.). Da Furha

Forra del Goraio = Affluente pistoiese del Torrente Orsigna. Da wora

Goraio = Toponimo nei pressi della Forra del Goraio

Pertini = Toponimo non lontano da Gavinana

Spianarazza = Toponimo ubicato nei pressi di Forra Chiarito non lontano da Maresca. Probabilmente il toponimo in origine era Spinarazza (come l'equivalente toponimo nei pressi di Villa di Piteccio). Da Spina + razziam (graffiare)

Podere Nappa = Come il Poggio del Nappo si trova tra il Rio della Fredda e il Rio Pagano. Forse da Napp(j)a

Poggio del Nappo = Vedi alla voce precedente

Limentra di Treppio = Idronomo noto anche come Limentra Orientale e che scorre tra i Comuni di Pistoia, Sambuca Pistoiese, Camugnano, Castel di Casio per sfociare nel Reno all'altezza di Riola. Per la voce Treppio vedi il giudizio di Mastrelli che lo vuole legato a Trippon (calpestare)

Gaggiola = Località del Comune di Castel di Casio, ma non lontana da Silla. Da Gahagi (bosco sacro, bandita, recinto)

Porcile = nei pressi di Forra Mambese, non lontano da Grecchia. Forse da ricondurre ad allevamenti longobardi di maiali. Giorgio Filippi sostiene che trattasi di "luogo antichissimo della valle della Sella [Valle del Silla], citaro nel documento più antico che ci riguardi: ildecreto di re Astolfo dei Longobardi, datato 10 febbraio 753" (G. FILIPPI, "Catuditto?", Gli Scritturini della Musola, Lizzano in belvedere, 1999, p. 79)

Gaggiano = Toponimo non lontano da Castelluccio. Vedi alla voce Gaggiola

La Caffa = Due toponimi riscontrati in Comune di Lizzano in Belvedere. Forse da ricondurre a Staffal (fondamento, palo di confine, cippo) oppure a Scaffilum (misura terriera longobarda ricordata dalla Francovich Onesti)

Cà di Berga = In Comune di Lizzano in Belvedere tra Poggiol Forato e La Castellina di Lizzano. Da Berga (alloggio) oppure da Berg (Monte)

Il Pizzetto= In Comune di Lizzano in Belvedere non lontano da Pianaccio. Da confrontare con Spitz

Uzzo = nei pressi di Corbezzi. Forse è un antrotoponimo di origine longobarda, ma non è da escludere un'origine dalla voce toscana uzza (uzzola) col significato di vento pungente

Maresca = località in comune di San Marcello Pistoiese. Secondo lo studioso pistoiese Jori il significato del toponimo è da ricondurre ad un relitto preindeuropeo (ligure). Non è da escludere, tuttavia, un'origine da maresca nell'accezione di albero e frutto di ciliegie acidule (amaro + suffisso germanico -iska)

Croce d'Uzzo = Tra Signorino e Corbezzi. Come Uzzo e Uzzano potrebbe essere un antrotoponimo di origine longobarda

Fosso di Trogola = Idronomo non lontano dal Fosso della Barbe. Da Trog

Rio della Trogola = Idronomo anch'esso non lontano dal Fosso della Barbe. Da Trog

Le Lame di Sotto = Toponimo nei pressi di Piteccio. Da Lama, voce longobarda per Paolo Diacono

Fosso di Casa Gherardini = Idronomo che scorre nei pressi di Casa Gherardini, non lungi da Spedaletto. E' uno dei tanti toponimi presenti nella nostra area di interesse da ricollegare ad una antroponimia germanica (vedi anche Bertini non lontano da Montale Pistoiese)

ELENCO DI TOPONIMI GERMANICI REGISTRATI PER LA ZONA DI GAGGIO MONTANO E PUBBLICATI SUL NUMERO 29 (GIUGNO 2004) DELLA RIVISTA "GENTE DI GAGGIO" (pp. 94 - 100)

Beccherie = da confrontare con Bach o Bächlein. Quindi luogo delle capre [tale è l'interpretazione riportata nella rivista]

Bozgarelle = da Busk (bosco) + Garan (bosco fitto). In Germania troviamo Gern, Gehren, Göhrenbeg [tale è l'interpretazione riportata nella rivista]

Gadelle = tema celtico Gade (capanna) + tedesco Hütte (capanna, baita) [tale è l'interpretazione riportata nella rivista]

Gaggio = da Gahagi

Gorgolesco = con suffisso germanico -iska. Da notare la risoluzione -esca tipica della Toscana in contrapposizione ad -asco tipica del Nord Italia. Il toponimo è menzionato come lascito germanico anche dal Benati nel n. 2 del Carrobbio (1976). Lo stesso Benati ricorda ai confini tra Montese e Gaggio Montano anche un toponimo La Corvalesca che presenta il suffisso germanico -iska (Il Carrobbio, 1992, anno XVIII, n. 18, p.20)

La Lama = dal longobardo (Paolo Diacono) Lama (pozza, stagno) [tale è l'interpretazione riportata nella rivista]

Labante = da confrontare con il bavarese lappen [tale è l'interpretazione riportata nella rivista]

Masonte = dal latino mansio (casa), ma da considerare anche l'antico alto - tedesco maas (casa contadina con podere) [tale è l'interpretazione riportata nella rivista]

Monte Pizzo = da confrontare con Spitz (punta, cima) [tale è l'interpretazione riportata nella rivista]

Porchia = forse da Burg (borgo) [tale è l'interpretazione riportata nella rivista]

Rimperga = da Berg (monte) + Rinnen (scorrere di acque) [tale è l'interpretazione riportata nella rivista]

Rio Liberaccio = da confrontare con alcuni toponimi tedeschi. In Germania abbiamo Lober, Lorbach, Laber [tale è l'interpretazione riportata nella rivista]

Serra Gualtiera = da confrontare col longobardo Walthari [tale è l'interpretazione riportata nella rivista]. Diversi sono nel nostro territori i toponimi del tipo "Gualtieri" (ad esempio Casa Gualtieri nella zona dell'Orsigna)

ELENCO TOPONIMI GERMANICI PUBBLICATI NEL NUMERO 4 (ottobre 2004) DI "E... VIANDARE" (pp. 16 - 20)

El Campo del Monton  = si tratta di un toponimo di recente scomparsa ed ancora ricordato nella memoria della gente. La voce 'montone' è considerata di origine germanica dallo storico Muratori

El Campo del Biscedo  = anche in questo caso si tratta di un toponimo di recente scomparsa ed ancora ricordato nella memoria della gente. La voce 'biscia' è pure considerata di origine germanica dallo storico Muratori

La Caffa = probabilemente da Scaffa (vedi la pagina principale sui longobardismi). E' possibile anche una origine da Skaf (palchetto, stipo) dato l'utilizzo in sede locale del termine come sinonimo di riparo roccioso

Rio delle Naspe =
pur essendo più probabile una origine da "annaspare" forse non è del tutto esclusa una possibile origine dal gotico "haspa"

Ronco Bernardo = si tratta di un toponimo con antroponimo germanico (da Berin > orso)  

ALTRI TOPONIMI GERMANICI RISCONTRATI NEL TERRITORIO PISTOIESE ED ALTORENANO

Monte Tresca = il monte sorge nel territorio comunale di Porretta Terme a breve distanza dal confine col comune di Granaglione. Il termine Tresca è da ricondurre alla voce germanica thriskan 'trebbiare' (pestando) e tale uso sopravvive ancora nei dialetti abruzzesi (l'Abruzzo ebbe forti insediamenti longobardi). In italiano la voce thriskan ha dato luogo al vocabolo "tresca"

Taccaia = toponimo in Comune di Porretta Terme. Forse da ricondurre ad un gotico takkaia (segno)

Zecca = toponimo in Comune di Porretta Terme. Evidentemente dal longobardo zihha (zecca)

Pizzacchera = una delle sorgenti che alimenta l'acquedotto di Porretta Terme. Da confrontare con Spitz (punta, cima)

la Pizza = Il punto più alto del Pian dello Stellaio (presso Boschi di Granaglione). Da confrontare con spitz (punta, cima)

Pionte = Attestato in un documento del 767 a Pistoia (da bi + widan). La Francovich Onesti registra in Toscana diversi toponimi del tipo Pionte, Piunta, Pionta (cfr. N. FRANCOVICH ONESTI, "Vestigia longobarde in Italia", Artemide Edizioni, Roma, 2000, p. 110), al tipo "piunta" potrebbe essere collegato anche la Cappella di San Martino a Quarrata: "cappella de Piuntis (San Martino a Ponti)" (L. Gai, "Quarrata dalle origini all'età comunale", Società Pistoiese di Storia Patria, Pistoia, 1986, p. 39). Per Gualtiero Ciola il tipo 'Biunda' sarebbe ancora attestato nella microtoponomastica pistoiese: "'biunda' = terreno recintato, presente nel Pistoiese"

Caggianese = Relativo a un bosco di castagni a monte di Vallecchi. Da collegare forse a Gahagi (in un documento del 1415 il toponimo è riportato come "Gagianese")

Fosso Caggianese = idronomo che scorre a Caggianese (Vedi alla relativa voce.) Sulla destra del Fosso della Bure del Casino è presente un toponimi Gaggiani (evidentemente da Gahagi) relativo ad un bosco di quercie ed acacie

Troghi = come il Fosso dei Troghi (alla voce successiva) il toponimo è ubicato nel territorio comunale di Pistoia, ma in prossimità della frazione sambucana di Frassignoni (all'incirca tra il Fosso dei Neri e la Forra dei Neri). Il toponimo risale alla voce longobarda Trog circa questa voce il Dizionario Etimologico Zanichelli precisa: "dalla radice indeuropea dereuo-, dru- 'legno, albero', perché il trogolo germanico era costituito da un tronco d'albero incavato".

Fosso dei Troghi = Idronomo. Vedi alla voce precedente

Beccacciaia = bosco di castagni posto tra la strada vicinale da Germinaia alla Cordosa. Forse da bikk (capra) anche se è possibile una origine da beccaccia (tuttavia in Toscana era d'uso chiamare la beccaccia col nome di "acceggia")

Beccacciaia = boschetto di cerri lungo la strada provinciale montalese. Forse da bikk (capra). Passando dal pistoiese all'Alto Reno bolognese segnaliamo che nei pressi della Pieve di San Quirico a Castel di Casio il Benati ricorda la presenza di un Prato Beccaio (Il Carrobbio 1992, anno XVIII, n. 18, p. 18) da ricondurre evidentemente a bikk

Catro = nei pressi della località di San Quirico. Dal longobardo gatero

Croce di Chiappore = toponimo nella Valle della Bure. Vedi alla voce Pian di Chiappore

Pian di Chiappore = toponimo nella Valle della Bure. I toponimi del tipo Chiappore sono ritenuti da diversi studiosi di origine longobarda

Cianciuca = campo presente nei pressi di Candeglia. Si tratta di un toponimo derivato da un soprannome a sua volta originato dal verbo "cianciucare" (masticare). La voce cianciucare deriva dal longobardo zanka (tenaglia). Relativamente al toponimo Candeglia si fa presente che lo storico pistoiese Natale Rauty ha rintracciato in "Candinghe" la sua forma più antica (da osservare la suffissazione chiaramente germanica): "Anche se non vi sono documenti contemporanei, si trovano nei secoli successivi numerose testimonianze di terrae familiari di sicura origine longobarda, addensate soprattutto nel triangolo Candeglia - San Simone - Spannarecchio (CHIAPPELLI, Storia di Pistoia, pp. 77 ss. e CHIAPPELLI, Età Longobarda, pp. 36ss. e carta topografica f.t.)... Anche vari toponimi della zona hanno origine da lingua o istituzioni longobarde: Chiuso (terra cum clausura), Corte (curtis), Cauccio (con suffisso germanico -tsch), Sala (dal longobardo sala), Scaffolino (dal longobardo skaf) e probabilmente Kiappore, Sardigna e Candinghe (Candeglia). Lo stesso toponimo di Spannarecchio quasi sicuramente deriva dal longobardo 'spanna', vocabolo caratterizzante la zona di espansione longobarda nel centro e nord Italia" (N. RAUTY, "Pistoia. Città e territorio nel medioevo", Società Pistoiese di Storia Patria, Pistoia, 2003, pp. 73 - 74).

Goricina = piccolo canale d'acqua a servizio di Villa Rospigliosi. Si tratta di uno degli innumerevoli toponimi con tema wora

Lamberti = frazione di Santomoro. Si tratta di un evidente antrotoponimo di origine germanica (gli antrotoponimi di origine germanica, come più volte evidenziato, sono molto diffusi nella nostra area di interesse)

Zamponi = campo terrazzato coltivato ad olivi posto sulla destra della Bure di Iano. Da zampa (incrocio tra gamba e cianca (dal long. zanka)) probabilmente ad intendere i salti tra un terrazzamento e l'altro (da fare a "zamponi")

Barba di Becco = rilievo tra le Valli del Limentra e del Limentrella. La barba di becco (long. bikk > capra) è il nome di un'erba annuale a fiori gialli

Molino dei tappi = antico mulino nei pressi di San Pellegrino al Cassero (Sambuca Pistoiese). Il termine "tappo" è di origine germanica. Un'altro toponimo che presenta la parola "tappo" è il Fosso del Tappo in Comune di Granaglione (BO)

Trappola = campi seminativi a valle di Treppio. La voce trappola è di origine germanica

Vago del tasso = zona boschiva attorno a San Pellegrino al Cassero. La voce tardolatina taxus (tasso) è di origine germanica (cfr. tedesco dachs > tasso) e ha sostituito il latino classico "meles" fino alla linea Napoli - Gargano. Secondo Rohlfs si tratta di un termine della lingua gotica. Amedeo Benati ritiene che anche il toponimo Tassinara, un bosco nei pressi di Castelluccio, non prenda il nome dall'albero del tasso ma da un vocabolo germanico affine all'odierno dachs (> il tasso inteso come animale). Per saperne di più si rimanda alla lettura de "Il Carrobbio" anno XVIII, 1991, p. 26

Vorniete = castagneto sul versante destro della Forra del Campaldaio (Comune di Sambuca Pistoiese). Nel Catasto Granducale del 1664 il toponimo è riportato nella forma "Vernietta" e, quindi, è possibile un'origine da un tema del tipo wern

Pian di Bartolo = Località nei pressi di Corbezzi. L'antroponimo Bartolomeo, di grande diffusione in passato ed esteso anche a diversi toponimi è da ricondurre al culto particolare che i Longobardi coltivavano per questo Santo

San Michele = zona di accentuato pendio con castagneti e bosco misto posta lungo la strada tra Casa Calistri e Casa Boni (Comune di Granaglione). Il toponimo è uno dei tanti che tende a rifarsi ad un Santo caro alla tradizione longobarda

Rio Faldoni = Idronomo nel Comune di Granaglione. Probabilmente da una voce germanica affine al franco "falda" piega e che ha avuto enorme successo nelal lingua italiana. Nella nostra accezione falda dovrebbe valere per strato geologico (falda acquifera) o di pendice di un monte. Per comprendere il passaggio da falda (piega) ai significati appena ricordati basterà pensare al seguente passo di Dante: "strato largo e sottile, che può sovrapporsi ad altri".

Fosso della Tresca = Corso d'acqua in Alta Valle del Reno. Dalla confluenza del Fosso della Tresca con il Fosso Aia di Cristoforo si origina il Rio Maggiore. Per il significato di rimanda alla voce "Monte Tresca"

Omannesco = toponimo in Comune di Agliana con suffisso germanico -iska. In documenti medioevali lo stesso toponimo era Alamannesco

San Martino = toponimo in Comune di Agliana. Questo toponimo assieme ad altri toponimi di Santi cari ai longobardi, o introdotti da Missionari orientali in terra longobarda, trova una discreta rappresentanza nel territorio comunale di Agliana (San Salvatore, San Michele, etc)

Ronco = Toponimo in Comune di Agliana così spiegato da Natale Rauty: "Le terre che i gruppo arimanni avevano fino ad allora sfruttato come pascolo dei cavalli e dei maiali, furono in parte disboscate e messe a coltura nel quadro di un più equilibrato sistema economico del tempo di pace. Il toponimo 'Ronco' (dal tardo latino runcare) ancor oggi attestato nel territorio di Agliana, che ha appunto il significato di terreno disboscato, è un ulteriore testimonianza della trasformazione colturale che dovette continuare poi fino all'età comunale con progressiva intensità" (N. RAUTY, "Agliana dalle origini all'età comunale", Società Pistoiese di Storia Patria, Pistoia, 1986, p. 4). Numerosi sono i toponimi del tipo Ronco presenti nel pistoiese e nell'Alto Reno (ad esempio Ronco di Serra in Comune di Sambuca Pistoiese) e diversi di questi possono essere ricondotti alla medesima origine longobarda del toponimo Ronco ad Agliana

Agliana = Il toponimo in origine era Alina, ma fu cambiato in Aliana (oggi Agliana) a seguito di una "cartula" del gennaio 1022 con le quali Ildebrando (discendente della consorteria arimannica di Stagno) donò numerosi beni posti nella Valle della Nievole alla Canonica di San Zeno di Pistoia (N. RAUTY, "Agliana dalle origini all'età comunale", Pistoia, 1986, p. 7). Il termine Alina, in ogni caso, non pare derivare dall'antico nome latino Hellana, ma dal germanico Alina (misura di un braccio) come individuato dallo storico pistoiese Natale Rauty sulla scorta del lavoro di Gamillscheg sulla "Romània Germanica" (cfr. N. RAUTY, "Storia di Pistoia", vol. I, Le Monnier, Firenze, 1988, p. 120)

Carbolinga = toponimo in Comune di Agliana con suffisso germanico -inga

San Rocco = deformazione di un originario Sarlocco. Trattandosi di una antica "terra Lotteringa" (cfr. N. RAUTY, "Agliana dalle origini all'età medioevale", Pistoia, 1986, p. 13) è possibile che "locco" derivi dal germanico luk (incerto, vuoto, non compatto di spighe)

Berlicche = toponimo nella zona meridionale di Agliana. Il toponimo dovrebbe essere rapportato a Satana chiamato in Toscana Berlicche. La parola Berlicche è da ricollegare al prefisso germanico Ber seguito lokke (=richiamo di caccia)

Molino Gorace = toponimo in Comune di Montale Pistoiese. La parola gorace è da ricollegare a wora (chiusa)

Cafaggio = Comune in Comune di Montale Pistoiese legato al tema gahagi (recinto, bosco sacro, bandita)

Torrente Bardena = idronomo in Comune di Agliana forse collegato al tema "barte" col significato di ascia (cfr. alabarda > helm + barte). Come abbiamo visto per il toponimo Ronco il territorio di Agliana subì una importante azione di disboscamento. In alternativa si può ipotizzare un'etimologia in antroponimo germanico Bardo, nell'etnico Bardi (contrazione di Longobardi) o nel tardo latino (Pseudo Apuleio, VI secolo) bardanam la cui etimologia è incerta e forse anch'essa da ricondurre a voce barbarico - germanica

Podere Lanfranco = antrotoponimo germanico posto nelle Valli della Bure e appartenente alle proprietà della Chiesa di San Quirico (santo il cui culto è stato introdotto in età longobarda dai missionari orientali)

Vizzano = nome di alcuni terreni (ad esempio Croce di Vizzano) posti a nord ovest della pieve di Montale Pistoiese. Fino all'età comunale si trattò di un importante insediamento. Molto probabilmente il termine Vizzano è da ricondursi al longobardo "wizza" (bosco demaniale con diritti esclusivi) tuttavia non può essere esclusa un'origine dal latino viteus > 'relativo alle viti' (vedi secondo il Cortellazzo e il Marcato la voce vizzadro considerata tipica del pistoiese, vizatolo, etc.)

Ceppe di Granfia = toponimo in Comune di Sambuca Pistoiese. Il termine "granfia" è così spiegato da Giacomo Devoto: "dal longobardo krampf 'granchio', 'crampo' incr. col longobardo grifan 'predere' (tedesco greifen)"

Carlesi = toponimo in Comune di Montale Pistoiese. Da un antroponimo germanico

Borgo a Buggiano = nome di un Comune pistoiese. Il termine Borgo deriva da burgs (villaggio). Il termine borgo e i suoi derivati nel pistoiese sono assai diffusi; in Comune di Lamporecchio troviamo un Borgano

Chiesina Uzzanese = nome di un Comune pistoiese istituito nel 1963 e precedentemente frazione del Comune di Uzzano (Chiesina al Ponte Uzzanese). Per il significato di Uzzano vedi alla relativa voce nella presenta pagina

Alberghi = sottofrazione di Castellare di Pescia (Comune di Pescia (PT)). La voce Albergo è una chiara eredità longobarda e gotica (vedi gotico hari - bairg 'riparo dell'esercito')

Ronco Brocciole = podere in Comune di Cutigliano (PT). Forse il tema "brocciolo" deriva da "brocco" (rametto) a sua volta derivato dal longobardo / germanico sproh (cfr. La Musola n. 33 (1983), p. 105) per un processo di paraetimologia

Passo del Treppio = toponimo sambucano da collegare al longobardo Trippon (calpestare) secondo il Mastrelli. Sono diversi i toponimi in area pistoiese, ma anche altorenana che si riferiscono a Treppio e ai treppiesi (detti anche i treppi)

Foce di Cerbiancana = per questo toponimo il prof. Mastrelli scrive "Quanto a cerbiancana non se ne vede la ragione etimologica" (AA.VV. "Le valli della Sambuca", Sambuca Pistoiese, 1997, p. 74). E' invece possibile che il termine si riferisca a cervo (in toscano cerbio) bianco (germanico blank)... probabilmente in zona fu avvistato un cervo albino. A tal proposito, sia pure a livello di curiosità, segnaliamo che nell'Amiata si narra la leggenda di una cerva completamente bianca che condusse il Re longobardo Ratchis (che si trovava nel pieno di una battuta di caccia) ai piedi di un castagno sulla cui chioma era "seduto il Padre Eterno reggendo in una mano un globo e nell'altra un fascio di frecce" (G. BATANI, "Gli alberi della fede in Toscana", Casa editrice le lettere, Firenze, 1998, p. 163).

Pian del Lago = toponimo nei pressi della località di Fondamento di Pavana (PT). Il termine lago è forse da ricondurre anziché al latino lacus (dato che non esiste alcun lago) ad un gotico lagus (acqua). Nei pressi della località Collina (Pistoia) esiste un toponimo Poggio Lagoni

Pian di Ballotto = toponimo sambucano da ricondurre al longobardo palla / balla forse incrociato con l'arabo ballutt (ghianda, castagna). I ballotti sono le castagne lessate con la buccia

Poggio La Fora = toponimo posto nella zona di Torri (PT). Dal longobardo furha (forra) con degeminazione consonantica di -rr- tipica sia dell'area pistoiese che altorenana

Forra Nera = toponimo posto nella zona meridionale del Comune di Uzzano. Dal longobardo furha (forra). Si tratta di una delle sopravvivenze di una assai interessante toponomastica longobarda e germanica attestatata in età medioevale: Bonifredi, Borgo, Cafaggio, Cafaggiolo, Lama Dellonduomo, Pescia Morta, Pezinghe, Rinaldi, Redera al Fio, etc. (cfr. A. M. ONORI, "Uzzano dalle origini all'età medioevale", Società Pistoiese di Storia Patria, Pistoia, 1990)

Via del Gorello = toponimo urbano di Uzzano. Dal tema wora

Poggio alla Guardia = toponimo posto nella Valdinievole. Il tema guardia è chiaramente germanico e, infatti, l'origine del toponimo stesso è da attribuire ai Longobardi: "L'avanzata longobarda deviò quindi bruscamente ... venne quindi lasciata, a mantenere la pressione verso il confine fortificato bizantino, una serie di guarnigioni basate nell'area qui considerata, a Buggiano, Maona e Poggio alla Guardia, oltre il sito dell'attuale Montecatini Terme, verso est" (A.M. ONORI, "Massa e Cozzile dalle origini all'età medioevale", Società Pistoiese di Storia Patria, Pistoia, 1989, p. 7). Anche in questo caso si tratta di una sopravvivenza di un più ricco patrimonio toponomastico di origine germanica presente nel territorio comunale: Alseminga, Burgo, Lama, Gori, etc. (cfr. Ibid.)

Pozza de Lombardi = microtoponimo tra la Doganaccia e il Passo della Croce Arcana. E' ritenuto lascito longobardo da Elena Biagini: "il toponimo 'Pozza de Lombardi' riccollegabile al periodo longobardo" (E. BIAGINI, "San Marcello dalle origini all'età comunale", Società Pistoiese di Storia Patria, Pistoia, 1992, p. 10). In area pistoiese sono presenti alcuni toponimi con tema 'lombardo' (ad esempio la "Strada dei Lombardi" nelle Valli della Bure). Il termine "lombardo" tuttavia non andrà necessariamente collegato ai longobardi, dato che il termine lombardo era usato anche per indicare i montanari emiliani (a Pistoia il termine "lombardo" è usato nel linguaggio comune di alcune persone molto anziane con un forte connotato dispregiativo (non molto lontano dall'ormai noto "terrone")). Si precisa che il termine "longobardo" in origine riuniva tutti gli abitanti della penisola italiana e passò poi successivamente ad indicare i nord - italiani e infine gli abitanti dell'attuale Lombardia. Per la storia del termine "longobardo" e per la sua progressiva riduzione di significato si consiglia di leggere l'articolo "Italia e Longobardia" pubblicato alle pagine 3 - 5 del libro di G. ROHLFS "Studi e ricerche su lingue e dialetti d'Italia" (Sansoni, Firenze, 1997). Attualmente il termine "Longobardia" è usato come sinonimo d'Italia solo nell'uso della minuscola Chiesa Ortodossa italiana il cui primate è definito "Metropolita di Aquileia e di tutta la Longobardia" (sull'origine della "Longobardia Ortodossa" vedi tuttavia il libro di Giorgio Ravegnani "I Bizantini in Italia" edito dal Mulino nel 2004 a pagina 162). L'etimo di Lombardo e Longobardo è rintracciato in lang (lungo) e bart (barba) o barthe (scure). Nei pressi della Pidocchina (Frassignoni) sorge una Via dei Lombardi (vedi anche il Dizionario Toponomastico di Sambuca Pistoiese più volte citato) mentre una Via Lombarda collega il Passo della Collina con la Sambuca (Bullettino Storico Pistoiese, VII, 1965, pp. 5 - 15, nota 22). Per queste due vie di comunicazione valgono le medesime considerazioni della "Pozza de Lombardi"

Bardalone = abitato del Comune di San Marcello Pistoiese che prende il nome dal torrente omonimo. Il nome Bardalone è, forse, da collegare al tema barthe (scure) oppure al gotico bridila (tavoletta, assicella) da cui l'italiano briglia (manufatto sui fiumi). Vedi anche alla voce Fosso del Bardello. Altra ipotesi sulla genesi del toponimo è la seguente: come per il centro veronese di Bardolino si può ipotizzare un'origine dal nome di persona germanico Bardilo

Vizzaneta = località non lontana da Lizzano Pistoiese. Forse da collegare al tema wizza (bosco demaniale con diritti esclusivi) oppure al latino viteus

Faidello = località posta nella porzione settentrionale del Comune di Abetone. Non siamo a conoscenza di una etimologia che possa spiegare il toponimo. Azzardiamo una possibile origine (tuttavia tutta da dimostrare) da un longobardo faihida (e quindi luogo della vendetta). Un'altra ipotesi, basata sul Rohlfs e probabilmente più attendibile, potrebbe riferirsi alla località come luogo dove crescono i faggi in quantità (cfr. G. Rohlfs, "Grammatica Storica della lingua italiana e dei suoi dialetti - Sintassi", Einaudi, Torino, 1986, p. 448, § 1135)

Bicchiere = località non lontano da Rivoreta nell'Alto Appennino pistoiese. Da un longobardo behhari (bicchiere)

Cireglio = località del Comune di Pistoia in Alta Val del Reno. In origine il nome della località era Brandeglio, ma attualmente il nome Brandeglio sopravvive solo nell'idronomo Vincio di Brandeglio. Come abbiamo già scritto è stato ipotizzato dal Chiappelli una origine del termine nel gotico 'branda', che significava 'fonte', questa ipotesi è stata adottata dalla maggior parte degli storici anche se - in linea teorica - sarebbe ammissibile supporre una genesi del toponimo dal patronimico Blandilus. E' da segnalare come nella vicina Pontepetri un documento del 1198 ricordasse la presenza di un toponimo Domus Amalattia sicuramente da collegare alla famiglia reale ostrogota degli Amali (cfr. E. BIAGINI, "San Marcello dalle origini all'età comunale", Società Pistoiese di Storia Patria, Pistoia, 1992, p. 8)

La Gatta = toponimo nei pressi di Gavinana da collegare al tema germanico wahta (punto di osservazione)

Guaimme = toponimo anch'esso nei pressi di Gavinana da collegare a waidanjan (pascolo)

Brana = idronomo e toponimo di una valle pistoiese (Val di Brana). Da escludere l'origine dal germanico 'branda' (fonte) con caduta di "d" dato che i documenti medioevali e altomedioevali riportano costantemente la forma "Braina". Per il termine "Braina" è invece discussa l'etimologia dato che potrebbe trattarsi (così per Devoto) di una variante tosco - emiliana di frana (braina), con caduta di i interconsonantica e sostituzione di f > b secondo la tradizione leponzia, così come di una variante del latino "vorago" incrociato col longobardo Braida (cfr. la voce "Braina" nel dizionario etimologico Marcato - Cortellazzo). A prescindere dalle considerazioni di ordine etimologico il toponimo merita di essere ricordato nella nostra ricerca perché compare per la prima volta in un atto di vendita dei longobardi pistoiesi: "Charta venditionis, Pistoia, 726 settembre 20. Filiperto chierico vende al medico Gaidualdo di Pistoia, per cento soldi d'oro, medietate de sala... una cum medietate de curte et medietate de prato ubi ipsa sala edificata est... adque omnem portionem eius de mulino qui edificatus est in flubio qui dicitur Braina, seo super gora portio sua de terra vacua que posita est inter fine: orto Gumfaloni et via pubblica seo a partibus orientali usque in flubio Braina" (N. RAUTY, "Pistoia. Città e territorio nel medioevo", p. 49)

Vormi = frazione del Comune di Marliana tra la Valdinievole e l'Alto Appennino Pistoiese. La parola Vormi potrebbe ricondursi a un tema preindeuropeo borm, ma anche a una radice celtica o germanica (vedi la celebre città di Worms (Bornetomagus) in Germania)

Brandeglio = Località nella Valdinievole (cfr. A.M. ONORI, "Pescia dalle origini all'età comunale", Società Pistoiese di Storia Patria, Pistoia, 1998, p. 3). La voce Brandeglio è di origine gotica (brand (fonte) oppure, seguendo la lezione del Gamillscheg ("Romània Germanica"), branda (incendio) e brands (spada). Per Rauty tutti questi termini trovano riscontro anche in altre lingue germaniche tra le quali il longobardo

Stampescia = toponimo nei pressi di Buggiano e di Pescia. Da stein (pietra) + bakiz (rio, torrente)

Gualdo = toponimo nei pressi del Padule di Fucecchio. La voce Gualdo è longobarda (wald) ma ha subito la trasformazione di W in GU; soltanto i toponimi longobardi più vecchi sono sempre del tipo W (ad esempio, tra i rari toponimi germanici di Bologna, rintracciamo in un documento del 1143 una località "Valdarola" (Anonimo, "Prospetto Storico dell'Immagine di Maria Vergine dipinta dall'Evangelista San Luca", Bologna 1803, p. 13)). In località San Mommè (PT) è presente Valdi. Tornando alla toponomastica longobarda in Valdinievole è da ricordare il seguente passo di Alberto Onori: "D'altra parte, la presenza longobarda, a partire dal nome stesso del torrente che poi passò alla città, è attestata in misura assai significativa nella toponomastica pesciatina e della Valdinievole in genere: una diffusione così ampia e una penetrazione così diffusa dell'elemento germanico nel nostro territorio ben si accorda con l'ipotesi di Rauty, e ricerche sistematiche in questo campo, condotte da esperti e riscontrate con una minuziosa verifica sul territorio, non faranno che corroborarla" (A. M. ONORI, "Pescia dalle origini all'età comunale", Società Pistoiese di Storia Patria, Pistoia, 1998). Alla serie "gualdo" appartiene anche il nome comune "gualdana" (=razzia di animali) ormai pressoché desueto e che già il Grimm opinava essere di origine longobarda

Porta a Guidi = Via del Comune di Pistoia che ricorda l'antica porta Guidi. Il termine Guidi si riconduce alle cosiddette "terrae Widingae" (dei COnti Guidi) dei manoscritti medioevali

Porta a Borgo = Via del Comune di Pistoia che ricorda l'antica porta a Borgo. Il termine Borgo è germanico

Cerreto Guidi = Toponimo pistoiese. Il termine Guidi si riconduce alle cosiddette "terrae Widingae" (dei Conti Guidi) dei manoscritti medioevali

Ponte a Gora = toponimo nei pressi di Monsummano. Dal tema germanico wora (chiusa)

Alberghi = località in Comune di Lamporecchio il cui nome è di origine germanica (vedi Alberghi in Comune di Pescia)

Borgano = località in Comune di Lamporecchio. Borgo è termine germanico

Rio Forracchia = idronomo nel Comune di Monsummano. Il termine Forra è di origine germanica. Come abbiamo avuto occasione di ricordare più volte in questo lavoro sono innumerevoli i toponimi del tipo forra presenti in territorio pistoiese ed altorenano

Rio Monte della Bragia = toponimo in Comune di Marliana. Da bras (brace) con sonorizzazione di K intervocalica tipica dell'area montana pistoiese e lucchese

Rio Bareglia = idronomo della Valdinievole. Forse dal longobardo beran (portare). Nella stessa zona esiste anche un colle di Bareglia

Pizzorne = altopiano della Valdinievole. Da conforntare con Spitz (punta)

Garofalesco = toponimo tra Monsummano e Vaiano. Con suffisso germanico iska

Podere della Guardia = toponimo alla base nord - ovest del poggio di Monsummano. La voce 'guardia' è germanica ed anche il toponimo sembra ricondursi alla presenza di arimanni (cfr. N. RAUTY, "Monsummano dalle origini all'età comunale", Società Pistoiese di Storia Patria, Pistoia, 1989, p. 2)

Rio Rampaio = affluente del Rio mggiore in Comune di Porretta Terme. Il termine rampa è di origine germanica (per saperne di più si rimanda alla spiegazione del vocabolo rampi in questa ricerca)

Faldo = località del Comune di Castel di Casio. E' possibile che il termine sia collegato al gotico falda oppure al longobardo feld. La prima ipotesi è comunque la più probabile

Fosso Pesciolina = idronomo pistoiese posto lungo il quale, in età medioevale, correva una strada che collegava Piteglio alla valle del Pescia (cfr. E. BIAGINI, "Piteglio dalle originiall'età comunale", Scoeità Pistoiese di Storia Patria, Pistoia, 1994, p. 6). Si tratta indubbiamente di storpiatura di bakiz (torrente, rio)

Chiesa di San Bartolomeo = "Lungo la stessa strada è ancor oggi situata la chiesa di San Bartolomeo di Cutigliano, distanziata dall'abitato, che rimase dipendenza della pieve di Lizzano fino agli inizi del secolo XV, quando venne a sua volta eretta a pieve e resa autonoma... Un indizio di antichità potrebbe essere la dedicazione, diffusa nel pistoiese, a San Bartolomeo apostolo, particolarmente venerato dai Longobardi" (E. BIAGINI, "Cutigliano dalle origini all'età comunale", Società Pistoiese di Storia Patria, Pistoia, 1994)

Piastrella = località posta tra il Comune di Lizzano in Belederee Gaggio Montano. Secondo il Devoto il termine "piastra" (in uso anche nel linguaggio comune) è incrocio tra lastra (termine germanico per Muratori) e impiastro. In Comune di Pistoia esiste una località Le Piastre e, nei pressi di Prunetta di Piteglio, abbiamo un Monte Piastraio (E. CECCHINI CATANI, "Prunetta", Pro Loco di Prunetta, Piteglio, 2001, p. 11)

Rio Ronco Berna = Corso d'acqua del sottobacino del Rio Maggiore in comune di Porretta Terme. Da berin = orso

Rio del Lago = affluente del Rio Merlandoli in comune di Porretta Terme. Forse dal gotico Lagus (acqua) più che dal latino lacus (lago)

Rio del Lago = corso d'acqua del sotto bacino del Rio Rampaio in Comune di Porretta Terme. Forse dal gotico lagus (acqua)

Lizzo = località in Comune di Castel di Casio. Il termine potrebbe derivare da un italiano - romanzo "lizzare" (ovvero "scivolare a valle") oppure essere un lascito germanico da confrontare col franco listja (spazio recintato). Anche i toponimi di Lizzano in Belvedere e Lizzano Pistoiese (troppo spesso associati entrambi alla celebre "Silva Litana" dove i Galli Boi sconfissero i Romani) potrebbero derivare dalla parola germanica listja

Piastrato = località pistoiese riprodotta nella cartina di pagina 60 del libro di Elena Cecchini  Catani "L'eredità dei templari" (Diple Edizioni, Firenze, 2003). Vedi al toponimo "Piastrella"

Lizzanello = località pistoiese riprodotta nella cartina di pagina 60 del libro di Elena Cecchini  Catani "L'eredità dei templari" (Diple Edizioni, Firenze, 2003). Vedi al toponimo "Lizzo"

Borghetto = località pistoiese riprodotta nella cartina di pagina 60 del libro di Elena Cecchini  Catani "L'eredità dei templari" (Diple Edizioni, Firenze, 2003). Vedi al toponimo "Borgo a Buggiano"

Ghilardi =
località pistoiese riprodotta nella cartina di pagina 60 del libro di Elena Cecchini  Catani "L'eredità dei templari" (Diple Edizioni, Firenze, 2003). E' uno dei tanti antrotoponimi germanici in area pistoiese. Nella stessa cartina è riprodotta anche l'antrotoponimo di origine germanica "Alberto"

Monte delle panche =
località pistoiese riprodotta nella cartina di pagina 60 del libro di Elena Cecchini  Catani "L'eredità dei templari" (Diple Edizioni, Firenze, 2003). Forse da bank (banco di terra) oppure da panka (panca) nel senso di terrazzamenti

Guffonaria = toponimo ntel territorio comunale di Lizzano in Belvedere. Secondo Giovanni Carpani (La Musola, n. 42, 1987, p. 106) la lezione originaria del toponimo stesso era "Scaffonaria", cioè luogo delle "scaffe" , con evidente longobardismo. Una possibile alternativa è costituita dal longobardo wiffa (manipolo di paglia appeso al confine di un terreno per indicarne il possesso) che sopravvive in alcuni toponimi tentini e toscani (es: Guiffa nel lucchese) e in alcuni dialetti (ad esempio nel bresciano 'gufa' > segno di confine nei boschi). Il Benati nel n. 2 della rivista Bolognese il Carrobbio (anno II, n. 2, 1977) ha individuato un antico toponimo "Guffonaria" (oggi scomparso) nel territorio dell'Alto Reno che lo stesso Benati ha ricondotto al tema longobardo wiffa

Cima Tauffi = il toponimo lizzanese mostra delle analogie con il nome del Monte Tonfers posto nella catena dei Taurisques in Austria

Le Lastre = nei pressi di Monte Acuto delle Alpi. Per il Muratori il termine "lastra" è di origine germanica

Campo Ribaldo = toponimo nei pressi di Rocca Corneta. La forma ribaldo oltre a presentare il suffisso germanico -aldo è chiaramente prestito germanico (forse mutuato attraverso il francese) che trova la sua genesi in hriba (donna di malaffare)

Piastroso = idronomo nella Val di Gorgo. Vedi al toponimo "Piastrella"

Piastra e Piastrola = toponimi nei pressi del Rio Fantino in comune di Lizzano in Belvedere. Vedi al toponimo "Piastrella"

Trappola = il toponimo compare anche in una favoletta narrata nel 1981 dall'allora centenaria Pia Bonucci (La Musola n. 30 (1981), p. 252). Da trappa (trappola)

Pradatetta = Ovvero Prà da tetta. Toponimo nei pressi di farnè. Da tetta, doppione germanico di zizza

Prà di Laghi = nei pressi di Lizzano. Da verificare se il toponimo possa avere avuto origine dal latino "Lacus" (lago) o dal gotico "Lagus" (acqua)

"Campo Cecchino" = compo nei pressi di Cason di Poldo. Si tratta di un adattamento nel germanico "Francesco" (Cecco > Francesco >  Franck + -isk) di un più antico Campo dell'eschio (esculus)

I Lastricci = toponimo nei pressi di Spignana (Alta Montagna Pistoiese). Da "lastra" (termine germanico secondo il Muratori)

Pizzo di Campiano = toponimo lizzanese. Da confrontare con spitz (punta)

Chiasso dell'Alpe = toponimo in territorio pistoiese non lontano dal Monte Cupolino e dal Lago Scaffaiolo (vedi mappa a p. 31 del libro di P. BIAGINI, "Appennino... una volta ancora" edito da Tellini (Pistoia, 1987) ). "Chiasso", come argutamente rilevato nel Dizionario di toponomoastica urbana di Pistoia (Pistoia 2001), è parola di origine germanica (forse franca, forse longobarda) assimilabile al tedesco gasse (vicolo).Un ulteriore elmento a favore dell'ipotesi germanica lo rintracciamo in N. RAUTY, "Pistoia. Città e territorio nel medioevo" (Società Pistoiese di Storia Patria, Pistoia, 2003, pp. 284 - 285): "chiasso, chiassetto > col significato di 'piccola strada', 'vicolo' è vocabolo di etimologia incerta. Secondo alcuni potrebbe derivare dal latino 'clasis' = sezione, poi quartiere (Devoto Oli, DEI, ma improbabile per Battaglia); secondo altri dal germanico 'gasse' = vicolo (Zingarelli). Da notare che nel Pistoiese esiste una località detta ancora Chiasso dell'Alpa (a Monte di Lizzano [Pistoiese]) in corrispondenza dell'itinerario altomedioevale per Modena (cfr. Rauty, 'Batoni', p. 76, nota 49). Questo toponimo di alta montagna, lungo una strada usata nel periodo longobardo, presenta un legame più gisutificato con gasse 'stretta via', che non con classis, termine riferibile solo alla struttura di una città".

Goraiolo = toponimo posto tra Avaglio, Gove e Marliana. Da wora (chiusa)

Poggio Gaggiola = toponimo in Comune di Castel di Castel di Casio non lontano da Porretta Terme. Come giustamente ricordato a pagina 48 del n. 4 de "La Musola" (1968) le forme Gaggiola, Gaggio, Gazzo, Gazzolo, Cagaggiolo, Cafaggio provengono tutte dal longobardo gahagi

Pizzo Tondo =  una sorta di montagna in miniatura lambita dalle acque del torrente Silla (cfr pagina 115 del numero 33 (1983) de "La Musola"). Da Spitz (punta)

Trappola = uno dei termini del sentiero Bellavista - Catornello - Trappola in Comune di Castel di Casio (cfr. p. 197 di C. SOLI, "L'Appennino Bolognese: oltre cento itinerari con i versanti modenesi e pistoiesi", Ruggeri Edizioni, Modena, 1990). Da trappa

Fonte del Maresca = nei pressi di Orsigna sotto il Rombiciaio. Vedi al toponimo Maresca. E' probabile che il toponimo Fosso del Maresca faccia riferimento al soprannome di una persona

San Giovanni in Corte = E' il battistero della Città di Pistoia. Il riferimento alla "Corte" ricorda come il Battistero stesso sorga non lontano dall'antica Curtis Regis Longobarda

Colle Odolo = nei pressi di Collodi (Pescia). E' considerato comunemente di origine germanica (vedi http://www.pinocchio.it/collodi.htm). Ipotizziamo che il termine a cui Odo fa riferimenti sia il longobardo Auda con significato di possesso e fortuna (cfr. N. FRANCOVICH ONESTI, "Vestigia Longobarde in Italia (568 - 774)", Artemide Edizioni, Roma, 2000, p. 180)

Vallimenga della Piella = di questo toponimo scrive il Lorenzini nella sua "Guida di Porretta e Dintorni" (1910): "un precipitoso torrente detto Rio Maggiore che nasce e scende dai monti della Vallimenga della Piella" (p. 9). Il toponimi Vallimenga pare presentare il suffisso germanico -inga / -enga. Non è da escludere tuttavia una più banale origine da Valle del Menga (= Domenico/a)

Bernovo = toponimo in Alto Reno evidenziato nella cartina di pagina 132 del libro di C.SOLI sull'Appennino Bolognese citato in precedenza. Da confrontare con Berin "Orso"

Boscaccio = toponimo posto tra le località di Signorino, Fabbiana e Casale. Da Busk. Come abbiamo detto sono innumerevoli i toponimi con tema Busk, ad esempio una strada che parte dal cimitero di Piteccio conduce a Lame (parola lgb per Paolo Diacono) e Boschi

Borgo = sottofrazione di Lagacci. Da Burg

Fragolanda = toponimo posto nella zona di Treppio. Nella seconda parte del toponimo è riscontrabile il tema germanico landa

Pian Baronto = bosco di acacie posto sulla destra del Fosso della Forra Piccina, a valle della strada per Pianottolo (a nor ovest di Iano). Da Baro. Da tutt'altra parte della provincia di Pistoia (a Lamporecchio) abbiamo anche la località di San Baronto il cui nome è anch'esso derivato dal germanico "baro". Secondo un testo agiografico del XI secolo la località di San Baronto di Lamporecchio è da addebitare ad un monaco franco di nome Baronto che avrebbe costruito un romitorio sul valico del Montalbano2 (N. RAUTY, "Storia di Pistoia", vol. I, Le Monnier, Firenze, 1988, p. 195). Il tipo Baronto è molto diffuso anche nell'onomastica pistoiese a libello di cognome (Baronti). In un sito sui cognomi italiani abbiamo letto: "Tipico toscano, deriva dal nome longobardo Baronte o Barontus di cui si hanno tracce fin dal VII° secolo, come possiamo leggere in un atto: "...Signum + manus Baronte viri devoti, qui pro mercide patris vel barbanis suis seo et sua anima et de germano suo Auderat offerse...". Nell'elenco telefonico di Pistoia sono presenti ben 106 "Baronti" su 200 registrati per tutta la Toscana (nel resto d'Italia sono registrati circa cinquecento Baronti)

Botta = bosco di castagni ed acacie posto a valle di Campigliore. Il termine botta (che in area pistoiese e altorenana indica il rospo) è voce germanica per il Devoto

Martinana = casa colonica con oliveto circostante posta sulla sinistra del Fosso di Martinana. San Martino era uno dei santi più venerati dai longobardi, tanto che le chiese intitolate a San Martino (purché di antica fondazione) sono sempre collegate ai longobardi stessi

Serramarlesca = zona di confine tra Pavana Pistoiese e Granaglione. Il toponimo sembra presentare il suffisso germanico -iska, tuttavia è assai più probabile per il toponimo stesso un'origine preindeuropea anario - mediterranea (-esca è anche un suffisso usato nella antica lingua dei Liguri (che nulla hanno a che fare con gli abitanti della attuale Liguria) e il termine "Marl" potrebbe essere derivato da un anario "marra" (luogo sassoso) con inversione della seconda consonante liquida come avviene nell'ormai in disuso termine pistoiese "ramarlo" per ramallo > ramarro). Secondo Amedeo benati, tuttavia, il toponimo risulta da attribuire proprio alla dominazione longobarda (Il Carrobbio, n. 3, anno III, 1977, p. 61). In un successivo contributo lo stesso autore chiarisce che la prima parte del toponimo nasconde il nome "merlo" (Il Carrobbio, n. 18, anno XVIII, 1992, p. 22)Seguendo la lezione di Benati potremmo dunque tradurre "Serramarlesca" come luogo dei merli attraverso l'uso del suffisso germanico -iska.

Forre = toponimo in Comune di Porretta posto in prossimità di Casa Minella. Il toponimo, come al solito, deriva da furha (gotico faurhs). Sempre in prossimità di Casa Minella si trova anche il toponimo Cà Bianca, da blank. Ribadiamo che i termini del tipo bianco, forra, bosco, etc. sono innumerevoli sia nel pistoiese che nell'Alto Reno e quelli qui prodotti sono solo una piccola parte.

Cà di Carlone = antrotoponimo germanico in Comune di Gaggio Montano. Si tratta di uno degli innumerevoli toponimi presenti nella nostra area di interesse basato su un nome proprio di orgine germanica (tanto per fare un ulteriore esempio a Lizzano in Belvedere c'è anche un Cà di Guido). Quelli presentati in questa ricerca sono solo un saggio degli antrotoponimi germanici presenti in Alto Reno e nel pistoiese

Bruschetto = casa colonica nel vilalggio d Caloria. Il toponimo da collegare a brusco (brust) secondo l'etimologia proposta nei nomi comuni (latino ruscum + intrusione di brust)

Gattesco = Da antroponimo con suffissazione germanica -iskan. Questo toponimo (che si trova in prossimità della località Tarocchi) è accompagnato da due idronomi basati sulla stessa etimolgia (Rio del Gattesco e Fosso del gattesco)

Guzzano = Località in Comune di Camugnano. Nel libretto di Pietro Gribaudi "Sull'influenza germanica nella toponomastica italiana" (Società Geografica Italiana, Roma, 1902, p. 20) il toponimo è considerato di possibile origine gotica e riferito allo stesso popolo dei Goti (nel libretto del Gribaudi la località è erroneamente indicata in Comune di Vergato). Secondo lo stesso Gribaudi "i Goti si stabilirono specialmente in Toscana, nelle regioni del Sannio e del Piceno, presso Tortona, Trento a Treviso, Milano, Ravenna, Cesena, Osimo, Nardi... Distaccamente, ma esigui, vi erano nei centri più importanti come a Napoli ed a Palermo" (Op. cit. p. 16). Vale la pena rammentare, sia pure incidentalmente, come almeno fino alla fine del XII secolo sono attestati a Pistoia i nomi di Teodorico, Goto, Gottolo, Gotizio, etc. (cfr. N. RAUTY, "Storia di Pistoia", vol. I, Le Monnier, Firenze, 1988, p. 36). Tornando al toponimo Guzzano, tuttavia, ci pare più semplice rintracciare l'etimologia del termine in una variazione del termine latino "acutus" (aguzzo). Un sicuro etnotoponimo gotico è rappresentato, nella montagna tosco - bolognese (ma al di fuori della nostra area di ricerca), dal nome del Comune di Monghidoro (in origine Mons Gothorum). Poco lontano dalla nostra area di interesse il Benati individua nel nome della località "Scola" una corruzione di un originale "Sculcola" da ricondurre a un gotico "sculca" col significato di esploratore (A. Benati, "La zona montana tra Reno e Setta nell'Alto medioevo", Il Carrobbbio, anno III, n. 3, Bologna, 1977, p. 57)

Sorgente dei truogoli = toponimo a monte di Badia a Taona. Il Rauty scrive nella sua "Storia di Pistoia": "il toponimo ... deriva da una base longobarda 'trog'. Del resto, lo stesso nome Tao è documentato in epoca longobarda; cfr. 'Tao filius Cuntuli' (CDL, II, Charta offertionis del novembre 767, p. 231, 13)" (op cit. , p. 193).

Casa del Guercio = Microtoponimo in località Poggiolino di Castel di Casio. Da dwerk. Il toponimo, secondo la testimonianza di Elio Carocci (E. CAROCCI, "Il virgulto di castagno", Mauro Traverso Editore, Gavi, 2003, p. 13), sarebbe relativamente recente e collegata alla presenza di un capofamiglia cieco.

Iandaresco = castagneto sulla riva destra del Rio Malsacco che fluisce alla destra del Limentra a valle di Stagno. Toponimo germanico per il Benati (cfr. il Carrobbio, anno III, n. 3, Bologna 1977, p. 61). In effetti è chiaramente individuabile il suffisso germanico -iska. La prima parte del toponimo è probabilemente da collegare a "iandara", nome locale della ghiandaia

Roda = toponimo in Comune di Camugnano considerato germanico da Amedeo Benati che lo riconduce alla voce "roda" (cfr. il Carrobbio, anno III, n. 3, Bologna 1977, p. 60). Il Benati stesso ha individuato anche altre due toponimi germanici nel Comune di Camugnano oggi dimenticati: gattara (nella frazione Mogne) da wahtha > guardia (Ibid. p. 60); Curadingo (sopra Guzzano) da warding

Gazo = Località sopra Badi. Toponimo germanico per il Benati che lo fa derivare da gahagi (cfr. il Carrobbio, anno III, n. 3, Bologna 1977, p. 60). Lo stesso Benati c'informa dell'esistenza, in passato, nei pressi di Badi di una località detta "Feraldatico" che il Benati stesso riconduce al tema longobardo "fara"(Ibid. 58).

Panchine di Nisio = Bosco di Acacie posto sulla sponda sinistra del torrente Bure. Da bank / pank da intendersi, in questo caso, come terrazzamenti

Croce alle Pertiche = Toponimo nella zona dell'Orsigna Pistoiese, costituiva una tappa della rogazione dell'ascensione. Su questo toponimo l'interpretazione più facile ci porta a collegarlo alla tradizione longobarde delle pertiche ( "Nella cultura longobarda le perrticae erano praticamente lunghe aste sormontate dalla riproduzione di una colomba: quando una persona moriva lontano da casa oppure risultava dispersa in battaglia e quindi non si poteva celebrare il funerale, i famigliari al posto della sepoltura piantavano nel terreno una di queste aste con la colomba, orientata verso il punto in cui si pensava fosse morto il proprio congiunto" (S. ROVAGNATI, I Longobardi, Xenia, Milano, 2003, p. 102)). Tuttavia l'origine del toponimo potrebbe essere un'altra comunque legata al mondo longobardo...La pertica infatti era una misura agraria di superficie che risultava essere il sottomultiplo della coltra (e multiplo del piede di Liutprando)

Roccabruna = Toponimo nei pressi di Porta Lucchese a Pistoia. Dal germanico "brun"

Vizzalla = Toponimo in Comune di Pistoia che mostra affinità con altri toponimi del Comune di Pistoia come Vizzalle e Case Vizzano. Forse hanno in comune un tema wizza (bosco demaniale con diritti esclusivi) come la località granaglionese del Vizzero, tuttavia vedi anche il latino viteus

Foralbào = Bosco di acacie e castagni sulla sinistra della Forra del Baco in Valdibure molto noto alle persone più anziane perché, in passato, si credeva abitato da spiriti dette "paure". Il toponimo Foralbào, che nasconde appena il diffusissimo tema germanico "furha", risulta essere sostanzialmente un doppione di Forra del Baco (Foralbào > Fora al baho > Forra al Baco) ed, infatti, è conosciuto anche col nome di "Forra al Baco"

Sala = toponimo nei pressi di Rocca Pitigliana. Per Amedeo Benati (Il Carrobbio, anno XVII, n. 17, 1991, p. 33) il nome sala è da ricondurre al longobardo salahha (prato acquitrinoso). Sempre da Benati apprendiamo l'uso del termine "sala" per indicare l'erba palustre (ibid., p. 33)

Cà dei Franchi = sia pure con dei dubbi il Benati propone come possibile spiegazione del toponimo la presenza di una antica consorteria di Franchi (Il Carrobbio, anno II, n. 2, 1976, p. 46)

Ronchidoso = località in Comune di Gaggio Montano. Per Amedeo Benati (IL Carrobbio, n. 2, anno II, 1976, p. 46) il nome di questa località gaggese è formato "nella sua seconda parte dal termine Duca, conservando il ricordo di un alto funzionario longobardo proprietario del runchus". Lo stesso benati menziona la presenza in zona del Rio del Cà del Duca (Ibdi. p. 46)

Terrarossola = località nel lizzanese. Per il Benati (Il Carrobbio, anno II, n. 2, 1976, p. 52) il toponimo deriva dal longobardo rausn (splendore, scintillio). Tale lezione viene ricostruita attraverso gli studi del Bruckner e dello Gamillscheg su Rosi (Alessandria), Rosola (Modena), etc. (nei documenti medioevali Terrarossola è menzionato come "Terra Rosule"). Non lontano da Terrarossola si trova Bolgore a proposito di questo toponimo lo stesso Benati suggerisce una possibile origine da Bulgari (una popolazione che accompagnò i Longobardi nell'invasione dell'Italia) o da Burgs per tramite di burgus(Ibid.). Una soluzione più banale invece potrebbe ricondurre il toponimo alla presenza nell'area di una specie di funghi; ad esempio per una località del pistoiese scrive il Mastrelli: "VALROSSA... poiché è attestata anche Val di Rossola (anno 1646) si può pensare all'italiano rossola 'varietà di fungo' deriv. dal latino russu 'rosso' + suff. dim. -ula" (C. A. MASTRELLI, 'Toponimi della Sambuca", Comune di Sambuca Pistoiese, Sambuca Pistoiese, 1997, p. 84). E' tuttavia interessante notare come nel caso pistoiese l'attestazione "rossola" sia relativamente antica e, quindi, è tutt'altro da escludere la possibilità che lo stesso toponimo pistoiese discenda dal longobardo rausn, riducendo l'interpretazione del Mastrelli ad un interessante caso di paraetimologia accademica

Badi = località del Comune di Castel di Casio. Il nome "Badi" è presente anche in altre località del Comune di Castel di Casio (Monte di Badi, Poggio di Badi). Per questo toponimo Palo Bacchi scrive: "Il toponimo è fatto generalmente derivare da un prediale romano 'Badianus'... Vi è un'ulteriore ipotesi che prevede la derivazione dal toponimo longobardo *badðwo, con il significato di 'lotta' (ostrogoto badua o badvila), lemma che ha dato origine a diversi composti per la formazione di nomi propri. Con il suffisso '-ukna' (tipo antico sassone "badduc") è forse all'origine del toponimo Monte Baducco nel territorio di Castiglion dei Pepoli" (Savena Setta Sambro, n. 27 (anno XIV, n. 2), 2004, p. 11). Per altre possibili interpretazioni (non germaniche) per spiegare il toponimo cfr. il medesimo articolo di Bacchi e G. BOLDRI, "Storia di Casio", vol. I, Bologna, 1990, pp. 60-66. Nei pressi di Badi (a Poggio Moreccio) esiste un'epigrafe, risalente al 1036, che riporta il tetragramma "WELL" che Paolo Bacchi e Micelangelo Abatantuomo attribuiscono alla presenza del Conte Pistoiese, di stirpe longobarda, Guglielmo de Cadolingi (Savena Setta Sambro, n. 27 (Anno XIV, n. 2), 2002, pp. 3 ss.).

Pozze di Brigida = in frazione di Torri a Sambuca Pistoiese. Il nome Brigitta è di origine celtica, ma adottato fin dai tempi antichi dai germani

Brusco = toponimo in Comune di Castel di Casio. Riteniamo, ragionevolmente, trattarsi di un fitotopoponimo. Nel vocabolario pistoiese della Giacomelli (Società Pistoiese di Soria Patria, Pistoia, 2000) il termine "brusco" indica una non meglio precisata pianta del sottobosco, è tuttavia probabile che si tratti del pungitopo. Voce molto diffusa (francese 'brusc' > pungitopo, portoghese 'brusco' > mirto selvatico) deve la sua origine al latino ruscum (già presente in Plinio) con rinforzo di B attraverso il germanico brust (spazzola) oppure al latino "brucum" (erica) incrocato con brust (spazzola)

Torri = località in Comune di Sambuca Pistoiese. Secondo Gualtiero Ciola "i toponimi "Torre" o "Torri" presenti in Toscana si devono in massima parte alle torri d guardia e di avvistamento costruite dai Longobardi in tutto il territorio occupato". L'interpretazione del Ciola ci pare francamente esagerata considerato che anche in età moderna e contemporanea si possono formare toponimi del tipo "Torre" (ad esempio il toponimo Torre a nord ovest della Chiesa di Candeglia prende il nome da una torre in muratura realizzata nel XIX secolo). Nel caso della località sambucana tutavia è assai probabile l'origine toponomastica longobarda tenuto anche conto che il più antico abitante di Torri, di cui si abbia notizia, era sicuramente di stirpe longobarda; in una 'cartula offetionis' del 982 infatti si parla di un podere con casa 'posita in locus qui dicitur Turri, que regitur per Absprando massario'. Attualmente, nella piazzatta centrale di Torri, una lapide ricorda ai visitatori il nome del Massario Asprando. Rimanendo a Torri e ai Longobardi segnaliamo un piccolo ma deprecabile incidente di percorso accaduto allo storico pistoiese Natale Rauty che per provare l'antica longobardicità di Torri ricorre al più tipico dei cognomi torrigiani: "Una traccia di questa origine [longobarda] offre lo stesso massaro Asprando documentato nel 982... Ma non mancano tracce di questo tipo più recenti: basti pensare che lo stesso nostro amico Paolo Gioffredi porta l'esito di un nome tipicamente germanico, Gott-fried (in italiano Goffredo), composto secondo l'usanza onomastica longobarda, da due distinti vocaboli: Gott (Dio) e -Frieden (pace)" (N. RAUTY, "Ricordi di Torri", in AA.VV. "Torri. Storia, Tradizioni, Cultura", Società Pistoiese di Storia Patria, Pistoia, 2003, p. 211). Il cognome Gioffredi per quanto tipico cognome torrigiano non è, infatti, originario di Torri e, pertanto, non può in alcun modo essere considerato come elemento a favore della longobardicità di Torri: "Michelagelo Salvi nel suo lavoro delle Historie di Pistoia del 1657 ricorda che nella prima metà del 1400 il castello di Torri era rimasto pressoché privo di abitanti. Il Comune di Pistoia promise molti benefici a coloro che fossero entrati a colmare tale vuoto di popolazione Giunse fra gli altri Niccolò Giffredi del Secchio, del contado di Reggio, con l'impegno di portare con sé almeno quaranta persone e di costruirvi in due mesi quattro case. Questo fatto darebbe una spiegazione alla presenza in paese di molte famiglie con il cognome Gioffredi" (P. GIOFFREDI, "Torri" in AA.VV., "Storie della Sambuca", m&m Artout, Pistoia, 2001, p. 110) . Pertanto ciò che di longobardo sopravvive a Torri (fra cui le "mummie") lo si deve sicuramente a successivi rapporti e incroci con le popolazioni confinanti, nonché alla commistione dei nuovi arrivati con i resti dell'antica popolazione torrigiana

Stagno = località in Comune di Camugnano sede di una celebre consorteria di Lambardi fedelissimi a Pistoia. Secondo la rivista Savena Setta Sambro nell'etimo del nome andrebbe anche ricercato un germanico "Staim" col significato di roccia, sasso (Savena, Setta, Sambro, n. 17 (1999), p. 10)

Groppoli = località in provincia di Pistoia. Sarebbe da approfondire l'ipotesi di una origine longobarsa per il toponimo (germanico kruppa > massa rotonda). A Groppoli sorge una Chiesa dedicata a San Michele Arcangelo (il Santo preferito dai Longobardi per le sue caratteristiche guerriere). In un documento del 1043 un Conte Guidi cede al Capitolo della Cattedrale di Pistoia l'intera sua porzione del castello di Groppore con la quarta parte di villa illa, cujus vocabulum est S. Martini, quae est aedificata infra ipso castello, sicut a muro et a confinio et a fossa circumdata, una cum propugnaculis suis et terris, et vineis, etc. etc.

Bertocci = Bertocci è una località a circa 12 Km da Pistoia a metà strada tra i due paesi di Piteccio e Sammommè , è un borgo di case situato lungo il torrente Ombrone dove fino agli anni '60 si trovava un mulino. Probabilmente da antroponimo germanico diventato un tipico cognome pistoiese (nell'elenco telefonico della Provincia di Pistoia ci sono oltre 140 Bertocci)

Fornascella = idronomo nei pressi di Lagacci. Probabilmente il toponimo non proviene da "fornacella" ma da solito forra con dissimilazione della seconda r (rr> rn) e uso di un suffisso diminutivo

Perticaia = toponimo nei pressi del Passo di Serravalle. Questo è il giudizio di Natale Rauty sullo stesso: "il toponimo 'Perticaia', ricorrente in altre parti d'Italia e qui tutt'ora attribuito ad una località a meno di un chilometro dal passo [il passo di Serravalle], è stato collegato all'esistenza di un sepolcreto militare longobardo, nel quale le tombe erano contrassegnate da lunghe pertiche sormontate da una colomba" (AA.VV, "La Valdinievole tra Lucca e Pistoia nel primo medioevo", Società Pistoiese di Storia Patria, Pistoia, 1986). Nel 1922 anche il Chiappelli aveva avanzato l'ipotesi che in questa località vi fosse stato un sepolcreto longobardo. Per Rauty i toponimi di tipo germanico anche nell'alta Valdinievole sono diversi (ibid. p. 95)

Cafaggio = toponimo in Comune di Larciano di evidente origine longobarda. Giancarlo Flori ricorda come il toponimo Cafaggio fosse testimoniato per Larciano e per Pescia in documenti del XII e XIII secolo (AA.VV, "La Valdinievole tra Lucca e Pistoia nel primo medioevo", Società Pistoiese di Storia Patria, Pistoia, 1986, p. 95). Le carte IGM ricordano anche un Casa Cafagiolo a Larciano

Sant'Andrea = toponimo ricordato anche nella cartografia IMG nella zona di Montevettolini. Il toponimo secondo Rauty e Coturri è quanto rimane di una antica chiesa missionaria in terra longobarda (AA.VV., "La Valdinievole tra Lucca e Pistoia nel primo medioevo", Società Pistoiese di Storia Patria, Pistoia, 1986, p. 96)

Poggio Bareglia =Per il Repetti il nome del torrente Bareglia (vedi alla relaiva voce) prende il nome del poggio Bareglia su cui sorgeva il castello omonimo. In un documento del 13 dicembre 1030 possiamo leggere: "in monte que dicitur Barella, prope ipso castello"

Carabanda = Toponimo in frazione Frassignoni di Sambuca Pistoiese conosciuto anche come Cà del banda. Probabilemtne un antrotoponimo da collegare al gotico bandwjan (fare un segno), lo stesso termine gotico all'origine di parole come banda, bandiera, etc.

Bandite = Toponimo in frazione di Frassignoni nel Comune di Sambuca Pistoiese. Dal gotico bandwjan. Altri toponimi del tipo Bandita nel Comune di Sambuca Pistoiese sono nelle frazioni Sambuca, San Pellegrino, Treppio, e Banditaccia a San Pellegrino. Altro toponimo Bandita è in Comune di Granaglione, in frazione Granaglione.

Freda = toponimo in Comune di Pescia probabilmente derivato da un antrotoponimo germanico del tipo Alfreda, Rifreda. In Comune di Pescia esiste anche una località Fredeto con etimologia incerta tra latino "frigidus" e antroponimo germanico

Fresche = toponimo in Comune di Pescia. Forse da frisk (fresco, nuovo)

Pesciamorta = toponimo in Comune di Pescia (in passato nel pistoiese era testimoniata la presenza di altri toponimi "Pesciamorta" o "Pescia morta"). Da bakiz

Riscaldasole = toponimo in Comune di Pescia, probabilmente il toponimo vuol dire semplicemente ciò che si legge. Tuttavia si ricorda che il longobardo skuldhaizo (giudice) è all'origine del toponimo Scaldasole in provincia di Pavia (cfr. C. TAVAGLINI, "Le origini delle lingue neolatine", Patron Editore, Bologna, 1999, p. 295)

Canto Chiasso della Contea = toponimo urbano in Comune di Pescia, forse Chiasso è da voce alto germanica

Bicchiere di Sopra = toponimo in Comune di Abetone. Proviene da lgb. Behhari. Ad Abetone esiste anche un Bicchiere di sotto

Barontini = antrotoponimo in Comune di Lamporecchio. Da Baro (uomo libero). Sempre da antrotoponimo germanico ricordiamo a Lamporecchio Campo Baldi

Cà Lombardi = etnotoponimo presente nel Comune di Serravalle Pistoiese. Etimologicamente deriva dal nome della stirpe dei longobardi (Lang Bart "lunga barba" o Lang Barte "lunga lancia"), tuttavia la presenza di un toponimo Lombardi non è necessariamente collegata alla presenza di consorterie di Lambardi. Sul tipo toponomastico "cà" clicca qui

Fosso del Tassaio = idronomo non lontano da Piteccio. Forse da collegare al basso latino taxus di origine germanica (vedi tedesco dachs = tasso animale) anziché al latino classico taxus (greco toxon = tasso pianta)

San Vito = villaggio di poche case in prossimità del crinaletra la valle del Vincio e quella del Torbecchia. La località è ricordata per la prima volta in un documento del 9 aprile 767, centro di una proprietà agricola che il longobardo Guinifred, insieme con i suoi figli, aveva donato ad una chiesa da loro fondata e dedicata a San Pietro e Santa Maria. Secondo lo Storico natale Rauty il toponimo "San Vito" potrebbe essere legato ad una antica Chiesa privata annessa alla corte di San Vito (cfr. N. RAUTY, "Pistoia. Città e territorio nel medioevo", Società Pistoiese di Storia Patria, Pistoia, 2003, pp. 289 ss)

Crociale = presso l'Acquidredola. Ancora nel XVIII secolo (Catasto Ganducale del 1787) il toponimo aveva la forma Crociale deglii Staffi con chiaro riferimento al germanico staffal > cippo confinario (cfr. AA.VV. "Torri. Storia, Tradizioni, Cultura", Società Pistoiese di Storia Patria, Pistoia, 2003, p. 179)

Fosso della Castellina = idronomo con sorgente a monte di Cupano. Questo idronomo è quanto è sopravvissuto nella toponomastica locale di un antico villaggio ricordato nel XIII secolo come "Castellina dei Lombardi" ("Castellina Lombardorum vallis Celle"). Per chi vuole saperne di più si rimanda a N. Rauty, "Pistoia. Città e territorio nel medioevo", op. cit., p. 291)

Gora di Gora = toponimo urbano pistoiese; nel sotterraneo parallelo a via Dalmazia di fronte a via di Gora e Barbatole è presente la presa della Gora di Gora. Lo storico pistoiese Natale Rauty scrive in proposito: "L'Ombroncello, che derivava le acque dal torrente Ombrone attraverso il canale detto oggi 'gora di gora', seguiva la primitiva cerchia di mura..." (N. Rauty, "Pistoia. Città e territorio nel medioevo", op. cit. p. 49). Il termine deriva dal germanico / longobardo wora. E' da ricordare, in relazione ad un'altro piccolo canale artificiale che attraversava Pistoia in età longobarda, che il termine gora compare per la prima volta in un documento italiano proprio in un atto dei Longobardi di Pistoia del VIII secolo (Ibid. p. 49)

Gora di Brana = toponimo urbano pistoiese. Così il Repetti: "GORA DI SCORNIO, o GORA DI BRANA nel suburbio sett. di Pistoja. - Questa Gora ha il suo principio presso la chiesa parrocchiale di Burgianico dal fiumicello Brana, di dove dirigesi nel grandioso parco di Scornio, quindi introducendosi in un acquedotto murato e coperto passa sotto il magnifico palazzo di campagna del cav. Niccolò Puccini di Pistoja per fino a che arriva sulla strada Regia modanese, ed ivi si congiunge alla Goricina di Capo di Strada, dove appunto le due Gore danno il moto alle macine di un mulino, e ad una cartiera. Di costà lungo la strada Regia modenese le due Gore per un solo alveo si dirigono al bastione a levante di Porta al Borgo, percorrendo la città; e quivi si uniscono alla Gora di Gora e a quella di Candeglia. Il mulino unico con casa annessa e cartiera, cui serve la Gora di Scornio o di Brana fuori di Porta al Borgo, oggi de' Batistini, appartenne un tempo alle monache di S. Angelo in Gora, siccome deducesi da un'istrumento del 13 marzo 1466 proveniente da quel monastero."

Sant'Anastasio = toponimo urbano di Pistoia che prende il nome da una antica chiesa di fondazione longobarda oggi scomparsa. Così il Rauty: "La Chiesa di S. Anastasio sorgeva all'angolo tra la piazza della Sala e la via detta ancora oggi di Sant'Anastasio. Parte della facciata, con gli avanzi della lunetta, è tutt'ora visibile lungo la stessa via. La chiesa romanica era stata edificata in sostituzione di un antichissimo monastero o xenodochio fondato nel 748 dal longobardo Ratpert intra civitatem Pistoriensem" (N. RAUTY, "Pistoia. Città e territorio nel medioevo", Società Pistoiese di Storia Patria, Pistoia, 2003, p. 256)

San Pietro in Agliana = Si tratta di una antichissima Chiesa già citata nel XII secolo (l'attuale edificio è tuttavia più recente) probabilmente istituita secondo l'uso germanico delle Eigenkirchen (lat. ecclesia propria). Numerose chiese in territorio pistoiese furono fondate secondo questo uso (cfr. anche N. RAUTY, "Pistoia. Città e territorio nel medioevo", Società Pistoiese di Storia Patria, Pistoia, 2003, p. 305)

Ponte alla Bora = Località in Comune di Piteglio. Per questo toponimo ci è stata proposta una origine dal germanico wora (abbiamo già visto come W passi a B con una relativa facilità nella nostra area di interesse). Tuttavia noi rimaniamo dubbiosi data l'estrema ricorrenza del tema in posti che nulla hanno a che fare con canali o corsi d'acqua (nei comuni di Sambuca Pistoiese e di San Marcello Pistoiese son presenti toponimi del tipo Bora e Bore e questo tipo di toponimi sono presenti in tutto l'appennino tosco - bolognese). Pertanto, escluso il latino boream (tramontana) come origine del termine, ipotizziamo una etimologia che risale al latino medioevale Borram (burrone) a sua volta collegato, secondo la lezione dello Hubschmid, ad una antica voce preromana

Maiorasco = "Abitazione situata all'interno del paese delle Pozza" (AA.VV., "Dizionario toponomastico delel Valli della Bure", Società Pistoiese di Storia Patria, Pistoia, 1999, p. 126). -asco è quasi certamente una suffissazione germanica (l'unica alternativa possibile è che si tratti di un suffisso anario ligure)

San Giorgio all'Ombrone = borgata pistoiese che prende il nome dalla parrocchia tutt'oggi esistente. Anche questa chiesa, la cui dedicazione è rivolta a uno sei santi più cari alla religiosità longobarda) è stata realizzata secono l'uso germanico delle Eigenkirchen (cfr. N. RAUTY, "Il Regno longobardo e Pistoia", Società Pistoiese di Storia Patria, Pistoia, 2005, pp. 275 - 276). Scrive lo storico Rauty circa la tradizione delle Eigenkirchen: "Sul piano del sentimento religioso, più delle carriere ecclesiastiche sono significative le 'chartae' relative a chiese e monasteri fondati da ricchi longobardi e dotati con ingenti patrimoni fondiari che ne avrebbero dovuto assicurare per sempre la sopravvivenza, anche dopo la morte del fondatore, in saecula seculorum. Allo stesso fondatore era riservata la nomina del rettore, diritto che passava poi agli eredi oppure al vescovo, in assenza di una legittima discendenza. Si tratta, come si vede, di istituzioni religiose di tipo particolare, a carattere familiare, gestite secondo il tipico istituto germanico delle chiese e dei monasteri privati (Eigenkirchen e Eigenklöster, secondo la terminologia usata dagli storici tedeschi), che si collegavano ad una antica tradizione pagana germanica e che, sul piano del diritto, erano considerate come una parte della proprietà fondiaria" (Ibid. p., 157). Chi non aveva le possibilità economiche cercava tuttavia di avvicinarsi comunque a un obiettivo simile a quello rappresentato dalle Eigenkirchen: "Per chi non aveva le disponibilità patrimoniali sufficienti per fondare chiese o monasteri privati, la sentita esigenza delle elemosine per non giungere indifesi davanti al tribunale di Cristo imponeva di ricorrere a donazioni più modeste a favore di chiese e monasteri... tale è il caso, per esempio, di Ausolo di Brancoli, he nel timore di una fine imminente, nonavendo altri beni disponibili, offre ad un monasterio l'unica sua proprietà, una piccola vigna che aveva impiantato davanti a casa sua" (Ibid. p. 160). Questi atteggiamenti "trovano giustificazione sul piano religioso nella fede, forse un po' ingenua ma profondamente sentita, e sul piano psicologico nell'atavica consuetudine dei Longobardi al contraccambio di ogni dono sotto forma di launechild" (ibid. p. 162). Per altre informazioni si rimanda anche alla lettura di un articolo sulla religiosità popolare in Alto Reno pubblicato sulla rivista porrettana "il Brocciolo" (n. 4, maggio 1998)

Fosso del Bardello = piccolo corso d'acqua che confluisce nel Fosso di Altede in Comune di Granaglione. Ricorrendo alla voce piacentina 'bardela' (gradino di legno sul quale sta il sacerdote quando celebra la messa) si può ricavare la comune etimologia (cfr. il Dizionario Cortellazzo - Marcato) nel gotico Bridila (tavoletta, assicela), da cui l'italiano briglia (cfr. le 'briglie' nei fiumi)

Cafaggio = toponimo in Comune di Piteglio nella quale sorge la chieda di Santa Maria Assunta di Popiglio: "Costruita attorno al 1271 in sostituzione di un edificio più antico, titolato a San Giovanni Battista e a Santa Maria, ubicato in località Cafaggio, fuori del centro abitato, la nuova chiesa di Santa Maria Assunta sorse all'ombra della potente rocca di Securana, posta al confine con il territorio di Lucca. Della costruzione tardo-duecentesca sopravvive parte della facciata" (http://www.pistoia.turismo.toscana.it/arte/popiglioarte/popiglio.htm)

Pian di Brillino = toponimo della zona dell'Orsigna. Probabilmente trattasi di antrotoponimo da soprannome (Brillino nel senso di ubriaco). Si può quindi immaginare un'origine da una voce germanica affine al tedesco prellen (balzare), la stessa voce che è all'origine del pistoiese "prillo" (vedi alla voce del dizionario). Chi è ubriaco infatti si muove barcollando

Piaggia Guelfa = toponomo nella zona dell'Orsigna. Per questo toponimo, anche se non impossibile, è assai improbabile ipotizzare un'origine dal medioevale partito dei Guelfi. Soluzioni probabili sono due: 1) trattasi di un antrotoponimo del tipo Welf (vedi l'antico alto tedesco Hwelf >cagnolino); 2) trattasi di un toponimo derivato dal longobardo wiffa (vedi al toponimo Guffonaria)

La Spelta = è il nome di una strada in comune di Lizzano in Belvedere (La Musola n. 3, 1968, p. 23). A pagina 259 del n. 30 (1981) della Musola è scritto: "LA SPELTA, dal nome di quel grano povero, ormai dimenticato". Nell'Avviamento alla etimologia italiana del Devoto leggiamo: "Spelta, latino tardo spelta, forse di origine germanica"

Al casoncin guercio = Casetta rifugio lungo la mulattiera da Cà dei Bettini a Pian di Campo nella frazione di Pavana Pistoiese. Il termine guercio si deve intendere al fatto che la costruzione risulta priva di finestre. In molte zone dell'alto reno il termine guercio (dal gotico / longobardo dwerk) vuol dire cieco. Il significato di cieco per guercio (anziché strabico) oltre che nei nostri dialetti sopravvive nel ligure "guersa" (= cieca) per indicare l'orbettino

La Gazzana = per questo toponimo in Comune di Gaggio Montano il Benati propone un'origine che non ha a che fare con la gazza, ma con il vocabolo longobardo gahagi (cfr. il Carrobbio, Anno XVII, 1991, p. 29)

Zanchetto = località in Comune di Camugnano, così nelle pagine dedicate alle frazioni nel sito web del Comune di Camugnano: "La popolazione delle Mogne conta 159 abitanti distributiti in 6 borgate e alcuni poderi sparsi : il Molino, Gabrielli, Mogne, Bonagheto, Bacino del Brasimene e Roncacce; tra le varie località citiamo lo "Zanchetto" col passo omonimo a m. 900 circa s.l.m.". Il toponimo deriva dal longobardo zanka > tenaglia

Cà Bardotti = antrotoponimo nella zona di Stagno tutt'oggi in uso e ricordato a pagina 211 del Bullettino Storico Pistoiese (Anno CVII - Terza Serie XL - Anno 2005). L'antrotoponimo potrebbe riferirsi più che all'animale (il bardotto è un incrocio tra un'asina e un cavallo) all'origine germanica del capostipite dei Bardotti in analogia ad altri antroponimi e toponimi italiani (Bardonecchia, Bardella, Bardi, Bardelloni, etc.)

Zampole = località in comune di Cutigliano. Forse da 'zampa' e, in tal caso, trattasi di incrocio tra gamba e longobardo zanka secondo la lezione di Manlio Cortellazzo e Paolo Zolli

Poggio Barone = Toponimo in Comune di Castel di Casio. Da baro (uomo libero)

Case Botto = toponimo dell'Orsigna pistoiese. Probabilmente da collegare alla "botta" cioè il nome locale del rospo. Per Devoto il nome botta (per rospo) deriva dal germanico "butta"

Vargellese = località posta ad est di Sturagnolo, a monte della strada Pistoia - Riola. Questo toponimo è noto anche nella variante "Bargellese" (ipercorrettistmo del tipico V (W) > B) che mostra una, sia pur dubbia, affinità con il vocabolo "bargello" risalente al latino medioevale "barigildum" di origine longobarda

Cecca = oliveto ad est - nord - est di Gattesco. Trattasi di un antrotoponimo derivato dall'onomastico di origine germanica Francesca. Come abbiamo ricordato gli antrotoponimi di origine germanica sono innumerevoli nel nostro territorio (es: Ciocco di Francolino nei pressi di Baggio, Pian dei Ranieri bosco sulla riva destra della Forra piccina nel bacino della Bure, Casa Brunoro nei pressi di Case Forlai, Casa Franchi nella parte meridionale del paese di Treppio, etc.)

Croce di Goro = toponimo a nord est di Lupicciano. Probabilmente dal germanico wora

Guado = bosco di acacie e castagni sulla sinistra della Bure di Baggio. Dal latino vadum con trattamento ipercorretto "germanico" V(W) > gu

Pian di picchiazolle = campi coltivati sulla destra della Bure di Baggio. Dal longobardo zolla (massa di sterco)

Banchetta = zona boschiva a nord di Luccaiola in Comune di Granaglione. Vedi al toponimo "monte delle panche"

Grottarini = zona scoscesa situata ad est di Sambucedro in comune di Granaglione. Si tratta di uno degli innumerevoli toponimi presenti nella montagna pistoiese e bolognese derivati dalla parola "grotto" menzionata come di origine longobarda da Panconesi nel suo libro pubblicato a Cento nel 2003 (M. Panconesi, "Presente e Passato tra gli Appennini", Cento, 2003)

Madonna di Gildo = punto panoramico sul crinale di Monte Cavallo - Pian dello Stellaio. Da un sicuro antroponimo germanico (cfr. Ermenegildo)

Forra della Fagiana = affluente di sinistra della Forra di Caviana. Si tratta di uno degli innumerevoli toponimi derivati dal germanico furha

Stella = idronomo pistoiese. E' probabile che il termine "Stella" derivi dal latino stillare perché nasce da risorgive. In alternativa si può, tuttavia, ipotizzare una origine da "lastrella", diminutivo di lastra che, secondo il Muratori, è voce di origine germanica

Belriguardo = toponimo nei pressi di cireglio (Pistoia). il tema guardo, come è noto è di origine germanica (cfr. warda)

Le Forri = toponimo individuato nei pressi di Valdibrana. Il vocabolo discende dal solito germanico furha. In questo caso l'aspetto davvero interessante è la presenza di un plurale femminile in -i anziché in -e. In un'altra ricerca relativa al dialetto di Frassignoni (frazione di Sambuca Pistoiese) avevamo già incontrato questo particolare plurale ed avevamo scritto nel merito: "la realizzazione dei plurali in "i" anziché in "e" pur essendo attestata anche in antiche forme toscane (es: fiorentino "le porti") è da ritenersi più verosimilmente un dato linguistico settentrionale e specificatamente dell'Emilia ("carti" per le "carte") . Per saperne di più si consiglia di leggere il secondo volume della "Grammatica Storica" del Rohlfs (G. ROHLFS, "Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti - Morfologia", Einaudi, Torino, 1998, pp. 25 - 27) oppure l'opera di Wartburg sulle lingue romanze pubblicata nel 1936 (W. Von Wartburg, "Die Ausgliederung der romanischen Sprachräume", Halle (Saale), 1936, p. 7). A tale proposito ci ha scritto il prof. Luciano Giannelli il giorno di capodanno del 2004: 'Il caso dei plurali tutti in -i è complesso, pare che il toscano di una certa fase avesse *la porte* e quindi *le porti*, ma è toscano ben pregresso, perché 'oggi' (ieri) i nomi fm. in -e ha(veva)nno il pl. in -e. Invece -i è tratto settentrionale ricorrente. Opterei per una soluzione 'moderna', settentrionale'"

Fiano = toponimo lungo la strada tra Corbezzi e Valdibrana. Come per l'omonimo Fiano in provincia di Torino è assai probabile che si tratti di un prediale in -anus. Unico labile supporto ad una dubbia origine germanica del toponimo è rintracciabile nel gotico Fijan (odio, nemico)

Grati di Momigno = toponimo dell'Alta Montagna Pistoiese. Dal latino 'cratem' (graticcio), il toponimo è da riferirsi a un sistema di recinzione assai simile a quello generalmente designato col termine, d'origine longobarda, di catro

Torre di Ugolino = in Piazza Giusti a Montecatini Terme. La torre prende il nome dal grande medico termale Ugolino da Montecatini (1348-1425). Ugolino è un antroponimo di origine germanica.

Sperone = toponimo a sud di Pistoia. Da collegare al vocabolo franco "sporo". Il termine "sporo" ha avuto un certo successo anche nel linguaggio comune con sperone (oltre a quello dei cavalieri abbiamo anche lo sperone dei galli, etc.), sprone e i derivati del tipo spronare. Secondo Arrigo Castellani, sulla scorta del Wartburg, la voce 'sperone' non è d'origine franca ma genericamente germanico occidentale e già in uso nella tarda età imperiale. Secondo lo stesso Castellani non è da escludere un successivo contributo del longobardo *sporo (A. CASTELLANI, "Grammatica storica della lingua italiana - Introduzione", il Mulino, Bologna, 2001, p. 52).

Corno alle Scale = Si tratta di uno dei contributi "germanici" più singolari presenti nel nostro territorio e che merita di essere conosciuto anche se nulla a che fare, diorettamente o indirettamente, con franchi, longobardi o goti: "L'impratore Federico II, nel 1226 essendosi schierato con Modena contro Bologna, emise un diploma col quale imponeva ai bolognesi la restituzione di Rocca Corneta... Federico II nel diploma indicato segna i confini da rettificare con queste parole: '... videlicet a summo Alpis Magne ubi dicitur ad scalae a Cornu orientali ipsius Alpis, et inde per Vallem Guffonariam descendendo...' Come si vede, nel documento è indicato il nome della nostra montagna con Alpe Magna, ma viene pure scritto che in luogo viene pure detto 'dalle scale' poste nel lato (cornu) orientale dello stesso monte. L'errore in cui sono incorsi i traduttori del diploma, a mio avviso, sta proprio nell'avere confuso l'avverbio 'corno' con lo stesso sostantivo. E così il nostro monte anziché essere denominato 'Monte dalle scale (o con le scale) a oriente' è divenuto Corno alle Scale" (cfr. G. CARPANI, "La ballata dei toponimi" in "La Musola", n. 42, 1987, pp. 105-106).

Passo dello Strofinatoio = Nei pressi della vetta del Corno alle Scale. Questo passo (ai confini tra il bolognese e il pistoiese come tutt'oggi attesta un vicino cippo confinario della fine del XVIII secolo) dovrebbe prendere il nome dal longobardo "straufinon"

Scaiabengo = località in comune di Castel di Casio. Da confrontare con il gotico skalja (tegola, ma anche scheggia, squama). Il toponimo sembra presentare anche il tipico suffisso germanico -engo

Ballina = Località in Comune di Castel di Casio non lontano da Scaiabengo. Da confrontare con il longobardo balla

Lago = località in Comune di Castel di Casio nei pressi della frazione I Prati. L'etimologia più facile da ipotizzare è nel latino lacum, tuttavia considerato che il terreno può al più prevedere degli acquitrini non andrà sottovalutata l'influenza del gotico lagus (acqua). Nei pressi di Lago troviamo anche la località Laghino

Bolgore = località del lizzanese così spiegato da Giorgio Filippi: "Località fra Pozzo e Sasso, presso La Torre. E' un toponimo curioso e interessante, che viene segnalato qui all'attenzione degli studiosi, perché sembra implicare una nozione storica. Appare infatti evidente la derivazione dal nome del popolo dei Bulgari. E' noto che i Bulgari, mongoli trasmigrati dall'Asia, dimorarono presso il basso Volga (di qui il loro nome: Vulgari = Bulgari, secondo una supposizione di G. Volpe). Alcuni reparti militari, anche al seguito dei Longobardi, penetrarono in Italia. Tracce dei loro stanziamenti si trovano in alcuni toponimi, specialmente lungo le più importanti strade del medioevo... Tra i tanti in Toscana il noto Bolgheri carducciano. E', nella terra belvederiana, il nostro Bolgore. E' dunque lecito supporre che alle Bolgore nell'antichità fu uno stanziamento di Bulgari. Può essere interessante aggiungere che da Bulgari è considerata etimologicamente pacifica anche la derivazione del termine buggerare = ingannare, truffare 'svolto da quello di 'praticare la sodomia', di che si incolpavano i Bulgari, come seguaci dell'ereia patarina' (D. Olivieri, DEI)" (G. FILIPPI, "Catuditto?", GliScritturini della Musola, Rugletto dei Belvederiani, Lizzano in Belvedere, 1999, p. 53)

Le Gazzarre = località sotto il paese di Lizzano, fra Vignado e Panigale. Giorgio Filippi ("Catuditto?", Op. cit., p. 70) avanza l'ipotesi che il termine non derivi dal nome dell'uccello gazza ma dal longobardo gahagi: "Non è da escludere però anche l'ipotesi di una derivazione dal longobardo gahagi, che ha dato tanti Gaggio e Gazzo, e che valeva: recinto e luogo (bosco o prato) riservato)

Valtino = località nei pressi di Grecchia. Molto interessante, ancorché dubbia, l'interpretazione offerta da Giorgio Filippi per interpretare l'etimo del toponimo: "E' un luogo abitato nella zona di Grecchia. Il pensiero va alla parola valle, ma poiché Valtino è su un'altura dominante, che è l'unica di quella costa uniforme, mi sembra che il riferimento alla valle sarebbe arbitrario ... Forse è opportuno risalire al longobardo wald (bosco), dal quale derivò l'antico gualdo ... E' lecito supporre che il diminutivo gualdino = boschetto, dal quale senza acrobazie, può essere derivato il nostro valtino. E nessuno ci simpedisce di supporre che quella altura fosse anticamente, come adesso e più di adesso, coperta da un bosco di querce e che le ghiande di quelle querce fossero riservate al nutrimento dei porci di Porcile, che è un luogo posto alla base dell'altrua di Valtino che si chiamava così anche nel 753 quando Astolfo, Re dei Longobardi, donò ad Anselmo, abate di Nonantola, l'intera Massa Lizzano, come [si] può vedere nel famoso diploma pubblicato nella Musola n. 1" ("Catuditto?", op. cit., p. 86). L'interpretazione del Filippi trova tuttavia un'ostacola nella presenza contemporanea di due eventi contrapposti: a) mantenimento della w germanica; b) evoluzione della d germanica in t per desonorizzazione in ambiente, peraltro, sonorizzante