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LETTURE SUPERFICIALI

IN QUESTA PAGINA RCCOGLIAMO RARE PERLE DI GIUDIZI AFFRETTATI SUL NOSTRO LAVORO

Nel nostro Dizionario di longobardismi presenti in Alto Reno e nel pistoiese abbiamo inserito questa voce:

"anno = L'anno scorso. Nel Dizionario Etimologico di Giacomo Devoto è scritto: "ANNO. latino annus, con una esatta corrispondenza nella lingua gotica". Sempre in tema di corrispondenze con la lingua gotica andrà ricordato anche quella tra l'italiano e locale "sabato" (sesto giorno della settimana) e il gotico "sabbato dags""

Circa questa voce, e al complesso del nostro lavoro, un tale "Guardrail" (nella scelta del nome c'è già tutto), con il consenso implicito del prof. Horst Enzensberger (Università di Würzburg), ha ritenuto di dover scrivere:

"Ho dato uno sguardo. Nonostante il fatto che qualche volta si citi il Rohlfs, una sola volta il Devoto, una volta il Muratori, mi sembra una raccolta di etimologia molto "casalinga". Faccio un esempio: sabato viene messo in relazione con un gotico sabato dags, assolutamente ignorando che la parola passa dal aramaico al greco, a da lì viene recepito sia in testi latini sia in quelli gotici. Non c'è nessun rapporto diretto, soltanto la comune dipendenza dai testi sacri del cristianesimo. Non disprezzo il santo amore per la Patria, però arrivo alla conclusione: non perdere tempo " (http://groups.google.it/group/free.it.storia.medioevo/browse_thread/thread/847913bdbfa37185/a5309bfa1d4e8399?lnk=raot).

Questo parere dimostra come questo sito sia letto talvolta in maniera disinvolta e che non fa onore né al lavoro che abbiamo fatto né a quella degli stessi lettori disinvolti ... Infatti: a) la nostra citazione instaura un rapporto di analogia e non di sicura discendenza tra il "sabato" della lingua gotica e il "sabato" della lingua italiana; b) il signor Guardrail e il professore tedesco non paiono comprendere che l'interesse del nostro lavoro non consiste nell'individuare l'etimologia prima della parola (facilmente ricercabile in ogni dizionario etimologico), ma nell'individuare parole germaniche o di uso germanico che sono arrivate fino a noi (diversi studiosi sono propensi a ritenere la lingua gotica come tributaria diretta dell'italiano "sabato"); c) l'accademico tedesco e 'Guardrail' sembrano ignorare che diverse parole gotiche e di uso gotico sono penetrate nella lingua italiana attraverso il meccanismo del prestito; d) Guardrail e l'accademico tedesco sembrano ignorare che il termine 'sabato' è stato assimilato anche nell'antico alto tedesco (e quindi nel tedesco) per tramite della lingua gotica e secondo quella tecnica del prestito che il teutonico professore e Guardrail paiono negare all'italiano. All'accademico tedesco e a Guardrail vorremmo, comunque, ricordare le parole di Nicoletta Francovich Onesti: "Con la fine del regno ostrogoto d'Italia (553) sembra estinguersi anche la lingua gotica, che lascia tracce appunto soltanto sotto forma di prestiti nell'alto-tedesco antico, nell'italiano, francese o spagnolo, o sotto forma di toponimi e antroponimi entrati in queste lingue. Nei dialetti meridionali dell'alto tedesco antico sono entrati ad esempio 'Samstag' -sabato- < antico alto tedesco sambaz-tag < gotico sabbato dags... Questi prestiti sono dovuti a contatti tardivi fra le due lingue, non rappresentano quindi antiche isoglosse" (N. FRANCOVICH ONESTI "Filologia germanica", Carocci, Roma, 2002, pp. 80-81) . Infine segnaliamo che Guardrail e l'accademico tedesco non si sono neppure accorti che il Rohlfs, il Devoto, il Muratori sono citati molte volte nel nostro lavoro (basta scorrere i testi per vederlo appieno). Quindi l'emerito professore tedesco e il signor Guardrail fanno benissimo a non perdere tempo con noi visto che loro non usano il tempo ma (absit iniuria verbo) lo sprecano pontificando saccentemente su documenti e studi sui quali hanno semplicemente "dato uno sguardo"


Nel mese di settembre 2006 abbiamo ricevuto da un certo signor Sergio Mussi la seguente e mail:

"Pur apprezzando lo sforzo fatto per la raccolta dei nomi, sull'esito dello studio permettetemi di esprimere le mie perplessità. Basti pensare che si vuol far derivare un 'Cafaggio' dal longobardo gahagi quando si sa che la voce gahagi corrisponde all'italiano 'gazzo' che significa 'zona bandita, riserva'. Valga solamente questo per esempio senza voler entrare nel merito di tutti gli altri. Personalmente, considerato che questo vostro bel sito è in 'internet', ritengo che occorra qualificarlo di più cercando la collaborazione di qualche esperto di glottologia e di linguistica e usare maggiore prudenza.
Distinti saluti.
Sergio Mussi"

Del Signor Mussi si dovrà apprezzare l'onestà di pensiero, ma non certo l'approfondimento della materia. Sostenere che Cafaggio non derivi da gahagi (quando tutti gli studiosi sono d'accordo su questo punto) è davvero sorprendente. Una simile dichiarazione può essere fatta solamente da qualcuno che non abbia preso minimamente a cuore la lettura di un solo testo di natura storica o linguistica. Il signor Mussi peraltro non ha avuto neppure la pazienza di controllare le pagine che ha incriminato con tanta disapprovazione perché, diversamente, si sarebbe accorto che la prima citazione di Cafaggio riporta un rimando all'opera del più importante storico toscano dell'Alto Medioevo (Natale Rauty). Il nostro personaggio, peraltro, non si è neppure accorto che il termine "gazo" è stato ricordato per l'omonimo toponimo in Comune di Castel di Casio (il che dimostra, ampiamente, la qualità della 'lettura' fatta dal nostro).
Ad ogni buon fine, e senza tediare ulteriormente, rimandiamo alle seguenti pagine web (che sono solo alcune delle centinaia dove compare la derivazione di gahagi con cafaggio):

www.fabrianostorica.it/contributi/altomedioevo/longobardi.htm
tlio.ovi.cnr.it/voci/006973.htm
www.melegnano.net/longobardi/longobard01.htm
https://secure.peeters-leuven.be/POJ/downloadpdf.php?ticket_id=4369e406c4f24
www.consiglio.regione.toscana.it/.../Pubblicazioni/tcr/2004/041018_numero_10/b_26_parola_alle_parole.asp

Per quanto attiene, invece, i libri scritti ci limiteremo a riportare i seguenti estremi bibliografici: N. FRACOVICH ONESTI, "Filologia germanica", Carocci, Roma, 2002, p. 149; C. TAGLIAVINI, "Le origini delle lingue neolatine", Patron Editore, Bologna, 1999, p. 295)