IL RAMARRO LONGOBARDO: STORIA DI UN VOCABOLO GERMANICO PRESENTE IN UNA TERRA CONFINANTE CON QUELLA DI NOSTRO INTERESSE
per tornare a vedere la prima parte dell'elenco dei
vocaboli germanici e longobardi presenti nel pistoiese ed in Alto Reno clicca qui
Agli studiosi di storia è risaputo che la Iudicaria
Pistoiriensis si estendeva sino alla Val di Sambro e che in questi
territori erano presenti consortetie di "Lambardi" (cfr. p. 81 di N. RAUTY, "Storia di Pistoia", Vol, I, Firenze, 1988, tra le località citate Monteacuto Ragazza, Brigola, Ripoli, Monte Gattario, Fontana Vizoli), quello che appare
meno noto (anzi è del tuto sconosciuto) è il fatto
che di questa permanenza è rimasta traccia in alcuni dialetti
locali. Allo scopo di fare un po' di luce su questo evento
cercheremo di ridurre al minimo indispensabile le notizie contenute in
un articolo di Paolo Bacchi pubblicato alle pagine 114 - 115 del numero
12 (anno VII, n. 1) della Rivista Savena Setta Sambro (1997):
"Limbard è il nome dialettale (ormai non più in uso se
non da qualche persona anziana nel territorio compreso fra San
Benedetto Val di Sambro, Pian del Voglio, Lagaro) del ramarro. Limbard
deriverebbe come etimo da "Lambardi" (nome assegnato ai membri di
consorterie germaniche di origine longobarda altrove chiamati
"Arimanni"), costituenti la piccola aristocrazia rurale, uomini
considerati con disprezzo dal popolo rurale e dai cittadini. Pertanto,
poiché i Lambardi dediti alle armi erano soliti utilizzare un
vestito militare composto di maglie metalliche detto 'lorica' (1) e da
un elmo che lasciava il viso quasi totalmente scoperto facendoli
vagamente somigliare al simpatico lucertolone, è probabile che i
contadini dell'epoca li identificassero proprio con questi animali
ingiustamente ritenuti violenti (2)
note:
(1) il termine 'loricato' è passato poi nella tassonimia animale
ad indicare un ordine di rettili lacertiformi, ciol corpo rivestito di
piastre ossee e cornee.
(2) ad esempio una leggenda popolare presente sia in Alto Reno (noi
l'abbiamo sentita a Porretta) che a Pistoia e nel pistoiese vuole che
il rettile se si attacca alle vesti o al corpo di una persona
può essere allontanato solo ricorrendo al fuoco.