ALCUNE TRADIZIONI ALTORENANE RELATIVE ALLA FESTIVITA' DI SAN GIOVANNI BATTISTA "Un'oca che guazza nel fango..." (Francesco Guccini) Di seguito si presentano alcune tradizioni e credenze legate alla festività di San Giovanni Battista presenti nell'Alto Reno Bolognese e Pistoiese. -------------------------------------------------------------------------------- ORSIGNA (FRAZIONE IN ALTO RENO DEL COMUNE DI PISTOIA) "Il 24 giugno [San Giovanni Battista] si celebrava il 'ringraziamento per la grandine', festa istituita in Orsigna circa 65 anni fa [1935] dal parroco Don Orazio Valiani che volle con essa scongiurare la grandine che l'anno precedente era caduta con chicci così pesanti da spezzare rami grossi come 'braccio d'uomo', rovinando ogni raccolto e provocando carestia e miseria" (R. BECHERUCCI CORRIERI, "Val d'Orsigna", CRT, Pistoia, 2000, pp. 45 - 46). -------------------------------------------------------------------------------- GRANAGLIONE (ALTO RENO BOLOGNESE) "La notte della vigilia di San Giovanni si prendeva un catino di acqua con sparsi petali di fiori e si lasciava fuori tutta la notte, perché fosse benedetta dalla 'guazza' di San Giovanni. A mattino ci si lavava con quell'acqua. La stessa notte i giovanotti portavano davanti alla porta delle varie ragazze dei doni oppure dei segni dispregiativi o scherzosi" (AA.VV. "Il Mondo di Granaglione", Tamari Editori, Bologna, 1977, p. 282) -------------------------------------------------------------------------------- GAGGIO MONTANO (ALTO RENO BOLOGNESE) "Mettere i pannilana alla guazza della vigilia di San Giovanni, non tarlano [non vengono attaccati dalle tarme]" (M. CECCHELLI, "Una castagna sotto il guanciale", Gente di Gaggio, Gaggio Montano, 2001, p. 82) "Uno che abbia la gratarella [prurito o, meglio, rogna] andare a voltolarsi nella guazza della Vigilia di San Giovanni, si resta libero" (ibid., p. 82) "Dicono che a dormir fuori la notte della vigilia di San Giovanni si guarisca da tutti i mali" (Ibid. p. 82) "La notte della vigilia di San Giovanni, prendendo un uovo con un litro d'acqua, metterci dentro il chiaro, metterlo alla guazza e alla mattina andarlo a prenderlo avanti che si alzi il sole, queste chiare fa vedere l'arte [il mestiere] che deve fare questo uomo" (ibid. p. 84)