HOME PAGE: clicca qui

ALTO RENO TOSCANO (http://groups.msn.com/ALTORENOTOSCANO)

IL DIALETTO DI LENTULA

(Abitato del Comune di Sambuca Pistoiese)

PREMESSA

Adagiato lungo l'Alta Valle del Limentra Orientale, non distante da Torri, Treppio e Fossato, Lentula è un piccolo abitato del Comune di Sambuca Pistoiese già menzionato nelle carte dell'Abbazia di Fontana Taona (anno 1026) come Capud Lentule. Al di là del torrente Limentra Orientale, in Comune di Cantagallo, sorge lo stabilimento dell'Acqua Lentula.

CARATTERISTICHE DEL DIALETTO

L'attuale dialetto di Lentula può essere considerato un tipico dialetto toscano - occidentale, con alcuni prestiti lessicali di matrice gallo - italica (come raggia per rovo dal bolognese "raaza")

GORGIA TOSCANA

Innanzitutto chiariamo cosa s'intende per "gorgia toscana":

"Per 'gorgia toscana' s'intende quel singolare fenomeno di aspirazione che in Toscana ha colpito le consonanti sorde "k" [e cioè la "c" di casa], "p", "t" in posizione intervocalica ... per esempio: "amiha", "andatho". La stessa mutazione consonantica si verifica all'inizio di parola, quando per lo stretto rapporto sintattico la consonante viene a trovarsi fra le due vocali: "la hasa", "la therra". Non avviene aspirazione in posizione iniziale assoluta ("Carlo", "partiamo", "taci")" (G. ROHLFS, Studi e ricerche su lingua e dialetti d'Italia, Sansoni, Firenze, 1997, p. 161).

Nella quasi totalità della provincia di Pistoia il fenomeno dell'aspirazione consonantica è limitato alla sola "k", mentre risulta sconoscita l'aspirazione di "p" e "t" (cfr. G. ROHLFS, Op. cit., p. 162).

Pertanto l'aspirazione consonantica pistoiese riguarda solamente la C dura, a condizione però, "che essa si trovi tra due vocali, di cui l'anteriore non sia accentata, perché preceduta da consonante o da vocale accentata la C dura ha il suono duro del K" (G. NERUCCI, Cincelle da bambini nella stietta parlatura rustica di Montale Pistoiese, Tipografia Rossetti, Pistoia 1880, p. 6).

Il dialetto di Lentula, probabilmente per la sua vicinanza con le contigue valli del Reno e del Limentra Occidentale, si presenta (come nell'antico pracchiese) in una forma particolare: "focho" anziché "foho" (italiano "fuoco"), "ficho" per "fiho", "amicho" per "amiho", dove il gruppo "ch" va pronunciato come nelle parole tedesche J.S. Bach, machen, nicht (cfr. G. ROHLFS, Grammatica storica della lingua italiana e dei suoi dialetti - Fonetica,Torino, Einaudi, 1999, p. 266).

LA situazione di Lentula si differenzia pertanto da quella di tutti gli altri dialetti sambucani (Monachino escluso) dove il fenomeno della gorgia toscana risulta assente.

FRICATIVA PREPALATALE SORDA

La fricativa prepalatale sorda è quel particolare suono "sc" che colpisce ce e ci purché non iniziali. Quando questi suoni si presentano ad inizio parola, infatti, rimangono come in italiano (es: cinema), ma all'interno della parola invece mutano e diventano sibilanti (bascio, cascio, pasce, fascioli). Affine a questo suono appare la particolare "g" di parole come frugiata e stagione che vengono lette quasi "frusgiata" e "stasgione". L'evoluzione in chiave settentrionale dei suoni "sc" e "g" di queste parole ha portato, in molte località sambucane alla fricativa prepalatale sonora "sg" (pasge, casgio).

SCEMPIAMENTO CONSONANTICO DI RR INTERVOCALICO

Come la maggior parte dei dialetti pistoiesi anche il "lentulese" presenta la degeminazione consonantica di -rr- di possibile influsso settentrionale (es: tera anziché terra).

Eccezionalmente la geminata -rr- invece si mantiene trasformandosi, per lambdacizzazione, in -ll- (es: ramallo). I due fenomeni sono presenti anche nei territori emiliani della vicina valle del Reno (es: Stagno, Badi).

RIDUZIONE DEL DITTONGO "UO" IN "O"

Come il dialetto fiorentino e il pistoiese, anche il dialetto di Lentula presenta la riduzione del dittongo "uo" ad "o" (es: fo(c)ho anziché fuoco). Diversamente dai dialetti dell'Alto Appennino Pistoiese (lagaccese, antico pracchiese, sambucano, pavanese), invece, la e breve del latino non si trasforma in e chiusa (es: lagaccese méle), ma passa, come in toscano e in italiano, al dittongo "ie" (miele).

RISOLUZIONE CH E GH DEI NESSI LATINI CL E GL INIZIALI

Come tutti i dialetti toscani il lentulese sviluppa i nessi latini cl e gl in ch e gh. Anche la risoluzione -aio è tipicamente toscana.

SVILUPPO DEL NESSO LATINO "GL" INIZIALE

E' noto che in Toscana lo sviluppo del nesso latino "gl" ha dato luogo alle forme "gh" ("ghiro", "ghianda", etc.). Tuttavia nelle province di Lucca, Pistoia, Pisa l'occlusione palatale del suono "ghi" si è andata talvolta avvicinando ad una occlusione dentale con il risultato di risultare simile a "d". Il dialetto lentulese in questo caso fa eccezione come dimostra il caso di "ghiaccio" anziché "diaccio".

PROSTESI VOCALICA

Molti dialetti sambucani presentano il cosiddetto fenomeno di recupero vocalico (vedi sambucano "arcotta") che risulta invece assente nel dialetto locale.

DISSIMILAZIONE DI MM

Dagli esempi riportati si direbbe che il dialetto di Lentula non presenti né il fenomeno di raddoppio della m intervocalica (famme, fiumme, etc.), né la sua dissimilazione (cambera, cocombero, etc.). Poiché il raddoppio di mm e la sua dissimilazione sono fenomeni panpistoiesi e panaltorenani (a cui Lentula farebbe eccezione), ci riserviamo un successivo approfondimento.

LA NEGAZIONE

Come tutti i dialetti pistoiesi e come tutti i dialetti meridionali dell'Alto Reno (vedi lagaccese "I n al so") anche il Lentulese presenta preferibilmente la negazione semplice di tipo italo - romanzo.

NUMERALI

Come in italiano, solo la pronuncia può subire qualche lieve modifica (es: tredisci e non tredici)

INDICATIVO PRESENTE

L'indicativo presente, come le altre forme di tempo, sono uguali al toscano. In proposito si rimanda al successivo prospetto:

LENTULESE

io vado: io vo'

tu vai: te vai

egli va: lui va

noi andiamo: noi si va

voi andate: voi andate

essi vanno: loro vanno

SAMMOMEANO

io vado: io vo

tu vai: te vai

egli va: lui va

noi andiamo: noi si va, noi andiamo (raramente usato)

voi andate: voi andate, voi ite

essi vanno: loro vanno

SUFFISSAZIONE

Anche nel dialetto locale è presente la suffisazione in -olo (es: bussola > bosso), quest'ultima suffissazione risulta ampiamente presente in tutti i dialetti di tipo pistoiese, compresi buona parte dei dialetti "emiliani" della vicina Valle del Reno.

LESSICO

Il lessico lentulese presenta dei prestiti galloromanzi (es: "raggia" per rovo (bolognese raaza)), ma la preferenza va indubbiamente ai vocaboli tipici del "parlar toscano" quali seggiola al posto di scranna. Nel vocabolario che segue sotto sono riportati alcuni termini del dialetto locale, alcuni di questi termini (pur essendo in uso anche in italiano) sono stati ricompresi perché significativi per la comprensione del dialetto oppure perché rappresentativi della vita della comunità fino ad anni recenti.

____________________________________________________________________________________

IL QUESTIONARIO COMPILATO IN DATA 12 LUGLIO 2004 DA LAURA BATTISTINI SENTITO ANCHE ALTRI LENTULESI

Gioco: gioco (c aspirata toscana)

Ragno: ragno

Regno: régno

Fuoco: fòco (con la c aspirata toscana)

Occhi: occhi

Sedia: sèggiola

Miele: miele

Pace: pace (sempre con la c toscana)

Pane: pane ( un panetto di pane)

Caldarrosta: frugiata (con la g alla toscana)

io racconto: io racconto....ti racconto...

stai buono: sta' bono un poino

farfalla: farfalla

formaggio: formaggio, anticamente anche cacio

latte: latte

trota: trota

volpe: volpe

letame: concio (solido). Bottino (liquido)

vado via: me ne vo' (o anche: allora, io vo')

voglio parlare con te: ho bisogno di ragionare un po' con te

freddo: freddo

ubriaco: briaco

bue: bove

melone: melone [la forma toscana è popone]

nessuno: nessuno

fame: fame

mirtilli: bagiòli (con la g alla toscana)

mela: mela

capra: capra

croce: croce (con c alla toscana)

voce: voce

rospo: bòtta

ramarro: ramaro / ramallo

vino: vino

pulcino: pulcino (anticamente anche pucino)

cece: cecio

ceci: ceci

dito: dito

io non lo so: ah io, nun lo so ! o "'nun lo so davvero !"

te lo dico poi: te lo dirò...te lo dico dopo, te lo sapro' dire

bottegaio: bottegaio

cucchiaio: cucchiaio

casa: casa

lucertola: lucertola (con la c toscana)

paura: paura

sei andato a mangiare?: ma te t'ha mangiato ?

il maiale mangia molto: il maiale mangia parecchio

luce: luce (sempre con la c toscana)

talpa: talpa

io vado: io vo'

tu vai: te vai

egli va: lui va

nocciola: nocciola

noi andiamo: noi si va

voi andate: voi andate

essi vanno: loro vanno

coperta: coperta

quattro: quattro

cinque: cinque

sei: sei

setaccio: staccio

tredici: tredici ( con la c toscana)

lume: lume

moglie: moglie

Pistoia: Pistoia

Bologna: Bologna

Nevica: nevica

Oggi nevica: oggi nevica (con la c toscana)

Uovo: òvo

Lievito: lievito

Fiume: fiume

Nipote: nipote

l'ape: l'ape

ape: ape

cipresso: cipresso

ginepro: ginepro

diciannove: diciannòve (sempre con la c alla toscana)

piangere: piangere

oggi: oggi

ghiaccio: ghiaccio

paglia: paglia

capra: capra

io ero: ero (anticamente gl'ero)

tu eri: tu eri

lui era: era

noi eravamo: anticamente (non più parlato oggi) èramo

voi eravate: voi èri

essi erano: erano (anticamente gl'erano)

stavamo mangiando: s'era dietro a mangiare, oppure: s'era a tavola (presente: siamo a tavola).

concime: concio

il giorno: 'l giorno

le case: le case ( con la c aspirata alla toscana)

riposare: riposare

quindici: quindici (c toscana)

rispondere: rispondere

scoiattolo: scoiattolo

carta:carta

carte: carte

paglia: paglia

figlio: figliòlo, (anche "ragazzo, ragazza, ragazzi) ", bambino, bambina, i, e.

andare: andare

dormire: dormire

sentire: sentire

ALTRI TERMINI RITENUTI INTERESSANTI

1. giacca da uomo (anticamente, non in uso oggi): giubba

2. Paiòlo (recipiente di rame nel quale veniva cotta la "polenda" di castagne o di granturco(sul fuoco del camino)

3. Ramaiòlo (mescolo)

4. mescolare il caffe (nella tazza) (girare lo zucchero):"l'ha' mescolato 'l caffè ?" (L'hai girato il caffè ?)

5. la ghiàra: il letto sassoso del fiume

6. roggiola: ginetra

7. bùssolo: bosso (pianta ornamentale, spontanea)

8. busco, buschi: bruscolo, bruscoli

9. céneròne: pezzo di tela grezza dove veniva messa della cenere del camino e veniva poi collocato in una conca di terracotta (nella zona vi erano diverse fornaci), a mo' di "infuso", insieme a tanta acqua bollente (= il ranno). L'acqua veniva cambiata diverse volte, tramite un foro in fondo, di lato alla conca. La conca veniva coperta con una grossa lastra di pietra, Nella conca venivano immerse le robuste lenzuola di canapa (nostrana) coltiva ta e tessuta nella zona.

10. védiche: piante della famiglia dei salici che crescono lungo i torrenti i cui rami (vedichini), venivano utilizzati per intrecciare cestini, dopo essere stati "mondati"= privati del "buccia" (corteccia) tramite un "attrezzo" (chiamato "cagna") fatto a mano, consistente in un pezzo legno di circa 40 cm di lunghezza e 4-5 di circonferenza, che veniva intarziato "in quattro" (sulla cima) e dove venivano fatti passare uno ad uno i "vedichini" per essere "mondati", tenendo questo "attrezzo" stretto fra le ginocchia.

11. bacìo: terreno esposto a tramontana

12. solìo: terreno o luogo esposto al sole (a mezzogiorno) (solatìo)

13. piàggia: come sopra, ma pianeggiante

14. gròtto: luogo di difficile passaggio

15. ròsta: sbarramnento di terreno per raccogliere meglio le castagne

16. caniccio: edificio di pietra con soffitto in legno per seccare le castagne

17. fagioli dalla frasca: fagioli rampicanti infrascare i fagioli: mettere un ramo di circa 2 metri (fatto prima essiccare) accanto alla giovane pianta del fagiolo, dove si arrampichera'. fagioli dal ciocco: fagioli a cespuglio rincalzare le patate: prendere con la zappa un poco di terra fra una fossa e l'altra dove sono state seminate le patate alfine di ricoprirle con la terra. rincalzare il letto: rimboccare le coperte sotto il materasso

DARE UNA SPIEGAZIONE AI SEGUENTI TERMINI > >Cosa è il brocciolo? un piccolo pesce di fiume > >Quale è la pronuncia locale di brocciolo? bròcciolo > >Quale è il plurale di brocciolo nel dialetto locale? brocciòli > >Cosa è il vizzadro? una pianta rampicante > >Quale è la pronuncia locale di vizzadro? vizzadro, plurale: vizzadri > >Cosa è una raggia? la pianta del frutto delle mòre > >Quale è la pronuncia locale di raggia? raggia > >Cosa è una paterlenga? non lo so.... > >Quale è la sua pronuncia locale? > >Quale è in dialetto locale il plurale di paterlenga? > >Cosa è un frustone? Dovrebbe essere un serpente... > >Quale è la pronuncia locale di frustone? frustone > >Cosa vuol dire aschero? nostalgia (sento aschero di...) comunque anticamente era una parola usata