DALLA
SERIE DEI "CONTRASTI" TRA ABITANTI DI MARESCA E ORSIGNA DEL 1999
A Orsigna d'estate abbiam
aria asciutta e fresca
di monti una corona senza fine
che abbelliscon pure l'alta valle di Maresca
se si sale di molto verso il crine.
D'estate i villeggianti son così tanti
che le case disponibili non son bastanti
tutti contenti si rilassano all'aria salutare
per quell'intenso verde che Orsigna ancora può donare
perché la nostra valle non è fatta di cemento.
Dentro le case non si sente alcun lamento
anche se sono ancora tutte in pietra
perché la nostra non è una valle tetra.
Riguardo poi il canuto Tiziano
come a qualunque nostro paesano
tutti da sempre gli abbiam voluto bene
essendo stato giovane assai perbene.
Ma più c'è caro or che è adulto e famoso
perché non è affatto ostico o borioso.
Il premio letterario è vero avete voi
ma un altr'anno, ci scommettiamo, lo vinceremo noi!
Ma in fondo che senso ha farsi la guerra
fra gli alti monti alpestri della nostra terra?
Son tanto vicini i nostri borghi calmi e silenti
che forse alcun di noi siam anco parenti.
In cima alle du' valli a Pian della trave
i faggi dell'Orsigna e di Maresca son piante brave
con le fronde s'abbracciano tranquilli
e non fan come noi gli imbecilli
che ci facciamo guerra fra persone grame
che d'inverno muoion tutte di fame.
Di fame e di solitudine si muore in montagna
e non ci salva neanche la castagna;
a metter cartelli giusti o sbagliati pensan le istituzioni
e non a cercar per chi vive in montagna soluzioni.
Vengon quassù senza rispetto per le nostre valli
a scriver cartelli pien di sbagli
e poi s'allietano a guardare
i popoli di valli confinanti leticare.
Il vostro fiume e il nostro sono affluenti
del Reno in cui si gettano irruenti:
si riuniscono e insieme danno voce
ad un gran turbinio d'acque fin alla foce.
Così abbiamo da far noi: uniamoci
per far sentir di più le nostre voci
non per i cartelli bensì per i bisogni di un popolo
che d'inverno riman sparuto e solo.
I nostri diritti dobbiamo reclamare
di fronte a chi ci vuole comandare
ma non ci riconosce neppure il diritto
di avere il nome della nostra valle sul cartello scritto.
Qui finisca per me questa tenzone
col tarlo col baco e col ronzone.
Ma poi se ce la vogliam spassare
continuiamo pure a poetare
sul cartello o su altro a non finire
così ci potremo ancora divertire.
il Maggerino dell'Orsigna