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Quest'ultima pagina è stata realizzata con l'intento di spiegare gli stretti legami che collegano Cino da Pistoia con l'Alto Reno.  Una volta chiariti questi legami non apparirà strano come mai si è deciso (per ricordare l'Alto Reno) di proporre il nome Cino da Pistoia per l'asteroide 2000 QV (36446)


CINO DA PISTOIA
E L'ALTO RENO




Resti della rocca del Castello Vergiolesi a Sambuca


La figura di Cino da Pistoia è una figura di grande rilevanza anche per l'Alto Reno.

In primo luogo è proprio Cino il primo grande autore che canta (secoli prima di Guccini) le dure montagne della Sambuca Pistoiese:

"E tu, vasel compiuto
di ben sopra natura,
per volta di ventura
condutta fosti suso gli aspri monti,
dove t'ha chiusa, oimè, fra duri sassi
la morte" (Canzone CXXIII vv. 33 ss.)

Nel Castello di Sambuca, infatti, che trovò prima rifugio e poi la morte l'amata Selvaggia:

"i Bianchi, tra cui erano i Vergiolesi, si rifugiarono prima a Piteccio, poi a Sambuca, che sola conviene, osserva il Barbi, alle espressioni del canzoniere ciniano, e dove essi stettero 'dalla fine di novembre del 1307 sin verso la metà del 1310', termini estremi quindi per la morte di Selvaggia" (G. Contini (a cura di), "Poeti del Dolce Stil Novo", Oscar Mondadori, Milano, 1991, p. 228)

Già nella rubrica del Casanatense possiamo leggere:

"Essendo a la Sambuca in su 'l monumento de la vaga sua"

E la tradizione popolare ancora richiama l'amore sambucano di Cino:

"Tutto finiva lì, anche se da quel posto preciso cominciava quella via più antica, la mulattiera che va a Sambuca, che sarà stata percorsa oltre che da muli e da legne e da carichi, da preti e dame, da soldati e cavalli e lance, strepiti e voci, capitani, arcieri e balestrieri, lanzi e borgognoni, rimasti poi come famiglie. Solo cognomi, ombre, ricordi. Ci sarà passato anche Guittoncino dei Sinibuldi, o Sighibuldi, poeta e avvocato e inmorosato della sua Selvaggia, morta forse con la peste del tre" (F. GUCCINI, "Croniche epafaniche", Feltrinelli, Milano, 1997, p.158).


Ma la vita di Cino si incrocia con l'Alto Reno in almeno un'altra occasione:

Siamo nel 1319, esattamente il 22 settembre. Cino da Pistoia è uno dei rappresentanti del Comune di Pistoia delegati, per conto del Comune stesso, a prendere il possesso formale (il possesso di fatto fu sancito un secolo prima, nel 1219) dei Castelli di Treppio, Torri e Fossato:

"Solo nel 1319 Pistoia riuscì ad emancipare questi castelli dai diritti signorili, pagando ai conti Alberti la somma di 500 fiorini d'oro per indennità a vario titolo calcolate tam un castro Turris quam etiam in castro seu fortilitia Treppii. Nello stesso giorno, il 22 di settembre, una deputazione inviata dal Comune di Pistoia, della quale faceva parte anche Cinus de Sinibuldis, prese possesso del Castello di Torri e, come segno del ripristinato potere, installò delle sentinelle armate nella torre. Subito dopo gli inviati del Comune di Pistoia provvidero a dare nuova forma istituzionale al castello, insediando a Torri il nuovo podestà, con giurisdizione anche su Treppio e Fossato, nella persona di Bartolomeo de' Tebertelli, assistito da ser Mone Bindi in qualità di notaro" (AA.VV., "Torri e il comprensorio delle Limestre nella storia", Società Pistoiese di Storia Patria - Gruppo di Studi Alta Val del Reno, Pistoia - Porretta Terme, 1995,  pp. 14 - 15).

Ed almeno in un terzo importante atto nella memoria storica dell'Alto Reno troviamo ancora CIno da Pistoia:

E' proprio Cino, nella sua veste di giurista, che ricorda come in antico l'intero Alto Reno (compresi i territori oggi in provincia di Bologna) dipesero oltre che civilmente anche ecclesiasticamente da Pistoia:

"
Ancora nel XIV secolo una testimonianza di Cino da Pistoia (Lectura in codicem, f. 348) c'informa di una disputa fra il Vescovo di Bologna e il Vescovo di Pistoia su Casio e Savignano che, da "instrumenta antiqua", apparivano dipendenti dalla Diocesi di Pistoia"
(http://groups.msn.com/ALTORENOTOSCANO/altorenoediocesidipistoia.msnw)


A tutto questo andrà poi aggiunta una sicuramente lunga confidenza del poeta pistoiese con l'Alto Reno dato che è difficile immaginare che lo stesso non abbia utilizzato il diverticolo sambucano della Via Francigena per raggiungere Bologna (città in cui studiava diritto) da Pistoia.


Non è poi da escludere che una ballata del Canzoniere ciniano sia stata scritta durante una permanenza nella Valle dell'Orsgina:

"poscia ch'i' corsi su quest'antica montagna de gli orsi" (CLXII)



link sul rapporto tra Cino da Pistoia e Sambuca Pistoiese

http://www.ursea.it/gite/Il%20Castello%20di%20Sambuca/Il%20Castello%20di%20Sambuca.htm
http://groups.msn.com/ALTORENOTOSCANO/ilcomunedisambucaptse.msnw

http://www.radicedidue.com/Toscana/toscana.cgi?rdd1=04&rdd2=0819
http://www.scuolaonline.wide.it/Pagine/E15.html

http://www.comune.sambuca.pt.it/cultura/affresco.htm

http://www.brindin.com/pipisiof.htm
http://94.1911encyclopedia.org/C/CI/CINO_DA_PISTOIA.htm
http://www.comune.sambuca.pt.it/storia/storia2.htm

http://groups.msn.com/ALTORENOTOSCANO/rinascimentodaltoreno.msnw


sulla presenza di Cino da Pistoia a Torri nel 1319 vedi anche S.BENELLI, "Fossato: Note su mille anni di storia di una Comunità", Essebilibri, Firenze, 1994, pp. 26 - 27
sulla disputa tra i Vescovi di Bologna e Pistoia per Casio e Savignano citata da Cino da Pistoia vedi anche F.REDI - A.AMENDOLA, "Chiese medioevali del pistoiese", Amilcare Pizzi Editore, Milano 1991, p.  24