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ALTO RENO TOSCANO

GLOSSARIO DEL DIALETTO (VERNACOLO) DELL'ALTA MONTAGNA PISTOIESE

DA...

Silvestri F. (1992). Civiltà del castagno in montagna pistoiese. Firenze, Luciano Pugliese Editore.

Accetta Piccola scure usata nel taglio dei boschi. Accettata È un colpo d'ascia.

Modi di dire:

- Fatto con l'accetta (mal fatto, rozzo).

- Darsi l'accetta sui piedi (darsi torto da sé).

Albero Se ovunque è nome generico the indica le piante legnose, "albero" si chiama in Montagna Pistoiese il pioppo (populus nigra). Alido, Alidore Siccità (come sostantivo); asciutto (come aggettivo). Proverbi:

- Quel the lèva l'alido l'umido to rende; ma quel the lèva l'umido, l'alido non to rende.

Ammulinare Si dice del vento quando crea vortici di neve o di foglie. Anima È il primo formarsi della castagna dentro il cardo o della nocciola dentro il guscio. "Anima" è anche la parte pia interna delle piante.

Modi di dire:

- Essere due anime in un nòcciolo (essere due persone legate da grande amicizia).

Annacquatoio Annaffiatore.

Annebbiato Si dice annebbiata la frutta the non è giunta bene a maturazione.

Appalto Tipica bottega di paese, dove si possono acquistare gli oggetti più necessari alla vita quotidiana.

Arcone Cassone in legno di castagno (con apertura sul piano superiore) entro il quale veniva pressata a conservata la farina di castagne. Bacchio Bastone con cui si scuotono noci, castagni ed altre piante per farne cadere i frutti. Abbacchiare è il verbo the indica l'azione.

Baggiolo Mirtillo (vaccinium myrtillus). Nella Valle del Sestaione si dice piuro.

Ballotto Castagna cotta nell'acqua con la sua scorza. Il verbo sballottare (scuotere in maniera prolungata) richiama il movimento dei ballotti che, bollendo, si rimescolano nella pentola.

Barba Radice. Il contadino chiama barba la parte interrata della pianta. Bastina Piccolo basto usato dalle persone nel portare legname o altri pesi sulle spalle per attutire la spigolosità del carico. La bastina era costituita da panni ricavati da vecchi indumenti (talvolta riempiti di paglia).

Bigoncia, Bigoncio, Bigongia Dal latino congius (misura per liquidi): vaso. In Montagna Pistoiese identifica il contenitore nel quale vengono sgusciate le castagne secche percuotendole con un palo (detto pigione).

Boccia Il ragazzo della compagnia.

Bruscello Così si identifica in Montagna Pistoiese un particolare fenomeno meteorologico the provoca il subitaneo congelamento della pioggia sulle piante. II termine deriva probabilmente dal verbo bruscare (= abbrustolire), dato the il bruscello brucia a secca le piante colpite. Lo stesso fenomeno è detto nel Mugello vetriore, mentre il Tommaseo to chiama galaverno.

Citazioni:

- Petrocchi: « Acqua o neve gelata sulle piante the spesso le rovina». -Fanfani: «Lo dicono i montanini pistojesi per pioggia the resti gelata su' rami degli alberi».

- Tigri: «Col nome di brucello a bruscello suole appellarsi nella Montagna Pistoiese quel triste fenomeno naturale the quasi ogni anno si rinnova sui monti a danno degli alberi, a in specie de' castagni... Nella stagione invernale ... dopo una nevata o dopo una pioggia minuta con spessa nebbia... quell'umidore ... si condensa immediatamente su tutti i rami d'ogni albero, a fin sopra ogni fil d'erba, cingendoli per ogni lato di pesante cristallino a compatto involucro (di ghiaccio)».

- Giuliani: «(I castagni) han paura del freddo... se poi viene il bruscello, the la pioggia resti diaccia sui rami, le castagne son belle e perdute».

Il termine è usato anche con diverso significato per indicare una rappresentazione popolare cantata in ottave the inizia con un corteo di

attori (bruscellanti), uno dei quali porta un ramo the è detto appunto bruscello.

Buriana Bufera di vento. Anche nel significato di confusione rumorosa. Bussolo Bosso (boxus sempervirens). È chiamato anche verde. Fare verde è un gioco tradizionale ormai scomparso. Era usanza nel periodo di Quaresima the ragazzi a ragazze portassero addosso un ramoscello di bosso. Quando due si incontravano, uno diceva "Fòri il verde" a l'altro, se non aveva il rametto con sé, doveva pagare il pegno pattuito. Sono evidenti i caratteri simbolici di questo gioco ed il significato del ramoscello sempreverde.

Buttare, Buttata Il germogliare delle piante.

Caldano Braciere di rame o di materiale ferroso, nel quale si accende la brace per riscaldarsi. Un piccolo braciere da tenersi fra le mani o tra le gambe, fornito di un manico a ponte, è chiamato scaldino. Quando questo è di terracotta è detto più propriamente coppino.

Caniccio, Canniccio Il palco dei metati (fatto di carelle o dardr) dove si distendono le castagne a seccare. Talora il termine è usato per indicare to stesso metato.

Capomacchia Uomo di fiducia dei proprietari terrieri della Maremma, the aveva il compito di ingaggiare i carbonai a di sovrintendere al taglio dei boschi.

Cardo Riccio della castagna.

Carella Ognuna di quelle strisce di legno the forma il piano dei canicci nei metati (Petrocchi).

Cascia Acàcia.

Castagnaccio Torta di farina di castagne, guarnita con noci a rosmarino.

Castrare Se riferito alle castagne consiste nel fare un piccolo taglio sulla buccia, affinché nell'arrostire esse non scoppino (Petrocchi). Cavagno Larga cesta rotonda fatta con rami intrecciati di salice. È usata per il trasporto del fieno. Si dice anche gorga.

Cavallo Attrezzo di legno a forma di Y, usato dai boscaioli per trasportare la legna.

Ceppa, Ceppo, Ciocco Quella parte della pianta, al piede del fusto, dalla quale partono le ramificazioni delle radici (Palma). Il pedale dell'albero, specialmente quello tagliato per bruciare.

Era buona consuetudine nella notte di Natale bruciare un grosso ceppo che, prima di essere arso, veniva adornato di doni destinati ai bambini della casa. Da qui il modo di dire Fare il ceppo a qualcuno nel significato di fare un regalo.

Compagnia Gruppo di carbonai, costituitosi per andare a lavorare in Maremma.

Conchino Vaso di terracotta per piante.

Coppino Veggio. Scaldino di terracotta con manico.

Corbello Cesto cilindrico fatto con strisce di legno di castagno fra Toro intrecciate. Deriva dal latino corbula.

Covo Luogo dove crescono abitualmente molti funghi, geloso segreto di chi to conosce (Vocabolario Pistoiese).

Cucchio Castagna vuota o con poca polpa. Significativamente il Fanfani chiama cucchio una moneta di poco valore.

Dardo v. carella.

Diaccio Ghiaccio (sia come sostantivo the come aggettivo). Nella Toscana del XVIII sec. fu istituita, come ente statale, l'Azienda del Diaccio the aveva to scopo di assicurare rifornimenti regolari di ghiaccio alle città.

Dimoiare Lo sciogliersi (divenir molle) del ghiaccio o della neve (Vocabolario Pistoiese).

Diveltare Sradicare una pianta.

Dolce Di farina di castagne. Aggettivo usato nei sintagmi: farina dolce, frittelle dolci, polenda dolce.

Dolco Morbido, tenero, delicato. Usato per indicare un tempo mite, nuvoloso ma tiepido.

Empitella Nepitella. Erba aromatica impiegata nella cottura dei funghi. Erga Esalazione venefica di ossido di carbonio prodotta dalla combustione della brace a del carbone.

Fallace Aggettivo dato alle castagne ed in genere alla frutta the non è venuta bene per la cattiva stagione.

Fascina, Fascino Fascio di legne minute a secche da usare per accendere il fuoco.

Foce Luogo esposto al vento.

Fognare Nevicare fittamente con vento. Fogno è una burrasca di vento con nevischio (Petrocchi).

Forcato Forca. Attrezzo agricolo per rimuovere il foraggio, costituito da un lungo manico terminante con due o più denti.

Forme Piastre di ferro battuto, munite di un lungo manico, the vengono usate ben calde per cuocere i nécci. Diverse dai testi, the sono invece dei dischi di pietra impiegati per to stesso scopo.

Fornacchia Ammasso di erba a terra in combustione.

Gli abitanti della montagna usavano zappettare in superficie i campi, raccoglievano questo ammasso di terra ed erba (rasiccia) in piccoli cumuli a quindi to incendiavano. Il prodotto, depurato per mezzo di questa combustione, veniva successivamente steso sui terreni destinati alla semina.

Petrocchi: «Monticello di terra con sotto legne a cui si dà fòco per purgarla a poi seminarci».

Frasca Ramoscello fronzuto. L'esperienza insegna the la troppa frasca non fa buono ai castagni.

Far la frasca significa tagliare i rami giovani a raccoglierli in fascine. La frasca è buona come sostegno ai piselli rampicanti, mentre per i fagioli sono più adatti i frasconi.

Modi di dire:

- Saltare di palo in frasca (passare da un discorso all'altro senza ragione).

- Non è bella la Pasqua se non gocciola la frasca (per dire the a Pasqua piove sempre).

- Chi sta sotto la frasca ha quella the piove a quella the casca.

Frescino Terreno molto umido. Nella Valle del Sestaione è detto pescino.

Frugiata Bruciata, caldarrosta. Castagna con la buccia arrostita in padella, in forno o sotto la brace.

Fuminea Gran fumo in una stanza (specie nel metato).

Fungaio Abile cercatore di funghi, the conosce i covi (i luoghi) dove piú facilmente si possono trovare i funghi.

Fusciata Scroscio di pioggia, improvviso a di breve durata. Galletto Fungo gallinaccio (cantharellus cibarius).

È commestibile. Ha un cappello imbutiforme a aperto, con l'orlo smerlato, di colore giallo dorato (Trinci).

Ghiova Piòta. Strato di terra erbosa the si toglie da un prato per ri-

vestire gli argini, i cigli dei campi a la stessa carbonaia. Giglia Terra argillosa (Palma a Nerucci).

Gorga v. cavagno.

Gragnola Grandine finissima (Nerucci).

Il Cecchi nella sua «Dichiarazione de' proverbi» registra questo modo di dire: Par the gli sia caduta la gragnuola addosso (per indicare uno the sia stato sbattuto come la frutta percossa dalla grandine). In tal senso anche il Lasca.

Famosi questi versi di Beatrice di Pian degli Ontani: Se voi volete intender la mia scuola / su questi poggi all'acqua a alla gragnola .... Proverbi:

- Sòcera a nòra, tempèsta a gragnòla (Petrocchi).

Grebiccio, Sgrebiccio Terreno improduttivo perché arido a magro (Palma). Appezzamento di terreno sterile o the rende poco (Petrocchi). Grotto Nei terreni a terrazza, è il luogo ove il campo presenta un improvviso dislivello.

Petrocchi: Il ciglio del campo o della selva.

Guscione Castagna fallita, quasi priva di polpa.

Inanimirsi È il formarsi della castagna dentro il cardo.

Si dice anche far la cria nel senso di crearsi: Per Santa Maria il marrone fa la cria.

Incardirsi Fare il cardo. Modi di dire:

- A San Vito il castagno incardito.

Impalancato Recinto, luogo circondato da staccionate (Nerucci).

Insalleggiola Una specie di acetosella selvatica, the si usava masticare per il suo sapore aspro ma gradevole. È insomma una innocua e bonaria "erba" d'altri tempi...

Laveggio Piccolo paiolo di bronzo usato per preparare il salviatino (Petrocchi). Il termine deriva probabilmente dal latino: lebes, lebetis (= bacino, catino).

Leppa Corrente d'aria fredda.

Lucignolo Stoppino della lucerna.

Lusco a Brusco Semioscurità (Nerucci), tra il giorno a la notte.

Macatina Era un dono in natura (di solito castagne a noci secche) the

veniva fatto tradizionalmente la vigilia dell'Epifania ai bambini the andavano in gruppo a bussare ad ogni porta del vicinato.

Quando veniva rifiutato il dono i ragazzi cantilenavano:

Tanti sassi c'è in quel muro / tanti fignoli nel culo...

II termine deriva probabilmente da macca (= abbondanza). Macellia Mucchio di sassi raccolti in un campo.

Modi di dire:

- I sassi alla macellia e i soldi ai soldi.

Madricine, Matricine piante di alto fusto the non venivano abbattute durante il taglio dei boschi perché destinate al rimboschimento. Mannuccio Covone.

Manifatoli Farinata di farina di castagne con aggiunta di latte freddo. Marraccio v. Pennato.

Martinicca Rudimentale sistema frenante usato nei carri agricoli. Menata Solco, striscia di terra lavorata.

Menni v. Manifatoli.

Mèo Accorciativo di Bartolomeo (San Bartolomeo, protettore dei bambini). È sinonimo di ragazzo. Meo era chiamato il garzone dei boscaioli a dei carbonai.

Mestone Bastone per girare la polenta.

Metato Seccatoio. Piccola costruzione a due piani dove venivano essiccate le castagne. I due piani sono divisi da un palco (caniccio), fatto con assi di legno sottili a ravvicinate fra loro in maniera tale da non far cadere le castagne the vi si distendono sopra. Per circa un mese nella parte inferiore viene fatto un fuoco leggero con ciocchi di castagno a cardi, il cui calore riscalda le castagne a lentamente le secca (Petrocchi). Trattandosi di un luogo caldo, in passato il metato era spesso usato anche per le veglie.

Molgere Mungere, spremere il latte dalle mammelle degli animali. Essendo questa un'operazione ripetitiva, il verbo ha assunto anche il significato di "ripetere con insistenza a noiosamente una cosa" .

Neccio Schiacciatina di farina di castagne, cotta fra due forme o più testi arroventati (Petrocchi, Fanfani, Giuliani).

Modi di dire:

- Vento libeccio, né pane né néccio (perché guasta il grano a le casta-

gne).

- Néccio a néccio fa pattona (che equivale al più diffuso detto: Se non è zuppa, è pan bagnato).

- Scherzosamente: avere il néccio al culo (provar paura) ed anche: avere sempre il néccio alle mutande (essere ancora giovane).

Ombrenti Elicriso (Helichrysum italicum), pianta medicinale spontanea.

Opra Sta per lavoro (dal latino: opus, operis). Andare ad opra significava andare a lavorare a giornata per altri.

Paleo Erba dagli steli tenui, ruvidi al tatto a taglienti, assai comune nei campi di montagna. Forse è chiamata così perché il vento la fa roteare come una specie di trottola, the è detta anche paleo.

Il termine è usato da A. Pisaneschi.

Passone Palo di legno da conficcare nel terreno per effettuare recinzioni.

Pattona Polenta di farina di castagne. Pedagna Grossa pianta.

Pelliccia v. ghiova.

Pennato Utensile, simile ad una roncola tozza a robusta, the viene usato per tagliare rami a ripulire alberi.

Peterlinga Bacca della rosa canina.

Pettata Salita ripida (Fucini). Vista da chi scende si dice piaggia. Pescino v. frescino.

Pettine Arnese per raccogliere i mirtilli.

Pezzola Ampio fazzoletto usato per coprire il capo. All'occorrenza, legando le punte estreme, serviva anche come contenitore di fortuna per il trasporto a mano di cibo, funghi a frutta.

Piaggia v. pettata.

Pìare Germinare, tallire. Si dice the le castagne pìano (o mettono il pìo) quando cominciano a vegetare nel luogo ove sono ammassate per effetto di un maggior riscaldamento ambientale (e così per le patate, le cipolle a simili).

Piazza Piccolo spiazzo preparato dai boscaioli dove viene costruita la carbonaia.

Piccia Insieme di frutta della stessa specie sul medesimo rametto (piccia d'uva, di ciliege, di castagne, etc.)

Pigio, Pigione Lungo palo per battere le castagne secche a sgusciarle. Pilla Vasca di pietra usata per raccogliere acqua o abbeverare le bestie. Pippo, Pippolo Granello, chicco (riferito ad uva, granturco, ma anche ai grani delle corone del rosario). Spippolare è to stesso the sgranare.

Piuro v. baggiolo.

Pollone Ramo giovane nato dal pedale della pianta (dal latino pullare = germinare).

Ragia Resina.

Ramerino Rosmarino.

Ramicciare Pulire un ramo dalle foglie. Ramiccio è un bel bastone sfrondato a un po' grosso.

Citazioni

«S'avea... tutti un bel bastonciotto; io avevo quasi un ramiccio» (P. Petrocchi, « Una gita a San Marcello», in « Fiori di campo»).

Rammanire, Rammerire Ammucchiare foglie secche con un rastrello. Randolo Bastone usato per chiudere le balle di carbone.

Randolare sta per affibbiare colpi con un bastone (Nerucci).

Rapazzola Misero giaciglio realizzato dai boscaioli all'interno della capanna con assi di legno, foglie a paglia.

Rasiccia Ammasso di terra ed erba. Vedi anche "fornacchia".

Redola Strada erbosa fra i campi (Palma, Giuliani, Nerucci a Petrocchi).

Rimboccare Se riferito alle carbonaie, è quando vi si aggiunge nuova legna.

Rinserrato Recinto.

Ritorta Giovane ramoscello verde di salcio che, attorcigliato, serve a legare le fascine.

Rocchina Parte interna della carbonaia.

Rosta Riparo the si fa con frasche ai piedi dei castagni perché i frutti non abbiano a perdersi.

Il termine è usato nello stesso significato da Dante (Inferno, XIII). Ruggiola È la genista scoparia dai bei fiori gialli, the cresce spontanea a macchie nei luoghi più aridi a pietrosi (per cui il Leopardi l'ha chiamata l'odorata ginestra contenta dei deserti"). Con i suoi rami flessibili se ne fanno granate, fascine da ardere, tetti per le capanne.

I boscaioli la usavano anche per chiudere la bocca ai sacchi nei quali portavano il carbone o la brace

Rumo Pascolo consentito alle bestie nelle selve una volta ultimata la raccolta delle castagne.

Rusco Gusci triturati di castagne secche.

Ruspo Raccolta delle ultime castagne rimaste nelle selve, the poteva essere fatta da chiunque dopo the era terminata la raccolta dei proprietari. Era l'operazione the precedeva il rumo.

Sansa Pellicola della castagna sotto la buccia (Petrocchi). Sbroscia Poltiglia di neve sciolta.

Scacchino Potatore di castagni. Frondarolo.

Scamozzare Tagliare la parte alta di un albero.

Sciancare, Scioncare Il rompersi di un ramo sotto la pressione delle mani a sotto il peso della neve o del bruscello.

Sdiricciare Togliere le castagne dal cardo (riccio).

Citazioni

«... buttò giù un riccio, poi, mettendoselo solamente fra le due scarpe, to sdiricciò come nulla» (Petrocchi, « Il mio paese»).

Segnare, fare la segnatura Sorta di pratica magico-terapeutica finalizzata alla eliminazione di non poche malattie: orzaioli, vermi intestinali (i cosiddetti bachi), fuoco di Sant'Antonio, risipole (erisipele), etc.

La segnatura veniva fatta da un guaritore (di solito una donna anziana) che, recitando particolari orazioni a scongiuri, tracciava alcuni segni di croce in corrispondenza delle parti anatomiche colpite dal male. Sinibbio Vento gelido con nevischio.

Smacchiare Tagliare la legna a portarla via dal bosco. Smeria Calura.

Soma Unità di misura per il carbone. Il compenso dei carbonai era commisurato un tanto a soma.

Sommondare Rimuovere dalla carbonaia le ghiove (di terra ed erba) quando il legname è cotto.

Sperata Nel sintagma "sperata di sole" per significare una breve comparsa del sole in una giornata di pioggia.

Spiccolare Staccare le foglie al picciòlo, all'attaccatura del ramo (Petrocchi).

Staccio Vaglio usato per separare la farina dalla crusca. È sincope di setaccio.

Strozzaprete È la bacca del prunus sylvestris, dal sapore così aspro ed acre da "strozzare" chi la mangia.

Succhio Linfa delle piante. «Entrare in succhio è il muoversi dell'umore delle piante in primavera». (Petrocchi).

Succhione Ramo giovane nato dal tronco o da un altro ramo. È nocivo alla pianta perché ne assorbe la linfa senza portare frutto.

Succiola Castagna lessata con la buccia (Devoto-Oli), ballotto. Proverbi:

- Per San Michele, la succiola nel paniere. Modi di dire

- Andare in brodo di succiole (non stare in sé dalla contentezza) Tèsti Piastre rotonde di pietra, usate per fare i nécci.

Tagliata La parte del bosco ove sono stati abbattuti gli alberi. Tigliata Castagna fresca bollita senza la sua scorza.

Toppo Grosso pezzo di legno sul quale si spacca la legna con fascia. Uncino Gancio d'acciaio, sostenuto dalla cinghia dei pantaloni, sul quale i boscaioli appendono il pennato.

Vassoia Largo piatto (fatto di legno di faggio) usato per la ventolatura delle castagne secche.

Ventolacchio Tritume di gusci separato dalle castagne secche ventolate. È il sottoprodotto della ventolatura, the viene usato per ardere. Ventolare Ripulire a separare le castagne secche dalle bucce (già ridotte in tritume per la percussione) servendosi della vassoia. L'operazione consiste nello scuotere le castagne su un ampio piatto di legno a lanciarle in alto in modo the i gusci vengano portati via dal vento. Veglia Riunione serale di più famiglie in una casa o nel metato. Consentiva di realizzare alcune "economie di scala", perché tutti si riscaldavano ad un solo fuoco a consumavano una sola candela. La veglia è stata in passato una delle principali forme di contatto sociale per coloro the vivevano in un vicinato. Di solito durante la serata gli uomini giocavano a carte a le donne raccontavano storie d'amore e di paura mentre filavano la lana o facevano la calza. Una veglia però non terminava quasi mai senza qualche barzelletta "piccante" ed il... Santo Rosario.

Venciglio, Vinciglio Fascio di rami con foglie.

Viottolo Piccolo sentiero fra i campi, the «per la sua strettezza non ammette carro a le persone non vi possono camminare the una dietro all'altra» (Palma).

Vizzatolo Convolvolo. È la clematis vitalba, pianta rampicante ed infestante, molto frequente lungo fossi a sentieri.

Citazioni:

Annota Francesco Guccini («Croniche epafaniche»): «Non è 1'Erba Pantagruelion, ma per i suoi molteplici usi ci si avvicina: si arrampica a ricopre con liane festose, anche se è da dire the non reggono un gran ché se uno vuol farci Tarzan. Le stesse liane, secche, troncate, possono essere fumate a mo' di sigaro, e i germogli giovani, previa bollitura, si usano in primaverili frittate».

Zana Cesta ovale, grossa a poco profonda, usata per raccogliere biancheria. Talvolta era adibita anche come culla.

Zizzolare Aver freddo.